Il governo Meloni è tornato a proporre una riforma della legge elettorale per l’elezione del sindaco nei comuni inferiori ai 15mila abitanti. Una modifica che, di fatto, eliminerebbe il ballottaggio. In una nota, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, contesta la visione della destra.
«L’abbassamento della soglia al 40% con l’eliminazione dell’attuale sistema del ballottaggio è un blitz antidemocratico che, tra l’altro, mortifica la partecipazione degli elettori già fortemente ridimensionata nelle ultime elezioni politiche e regionali dove si è registrata un’astensione record».
«È una riforma che non ha né capo né coda e che nasce solo dalla furbizia della destra, che spera di ottenere vantaggi elettorali abbassando la soglia al 40% per favorire i propri candidati. In realtà l’attuale legge elettorale con l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali che compie 30 anni è la migliore che esista in Italia. È assurdo – conclude Nardella – che la destra voglia cambiare l’unica legge che in questo Paese ha funzionato e ha garantito partecipazione e stabilità».
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