Vertice della destra per fare il punto sul Quirinale: si parla di Berlusconi e Moratti, ma la Meloni ...
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Vertice della destra per fare il punto sul Quirinale: si parla di Berlusconi e Moratti, ma la Meloni ...

L'incontro voluto in particolar modo da Matteo Salvini che ha necessità di riaffermare la sua leadership nella coalizione, è stato concordato stamane in un giro di telefonate che il leader dedi Fora Italia ha fatto al capo del Carroccio e a Giorgia Meloni

Vertice della destra per fare il punto sul Quirinale: si parla di Berlusconi e Moratti, ma la Meloni ...
Silvio Berlusconi
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21 Dicembre 2021 - 11.09


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Se Letizia Moratti fosse davvero il candidato ‘segreto’ che ha intenzione di proporre alla coalizione per la corsa al Colle, la location scelta da Giorgia Meloni per l’incontro, avvenuto all’inizio della settimana scorsa, forse non era la più adatta: un pranzo in una delle piazze di transito tra il Senato e Palazzo Montecitorio, ristorante assai frequentato da parlamentari e giornalisti, ‘seconda casa’ dei leghisti in trasferta a Roma.

La presidente di Fratelli d’Italia ha confermato il colloquio, anticipato da un quotidiano. “Incontro segreto? Vicino Montecitorio? Non abbiamo parlato di Quirinale con Letizia Moratti, ci conosciamo da una vita. Non è che ogni volta che incontro qualcuno lo voglio candidare al Quirinale”, ha sostenuto Meloni.

“Dopo presidenti che vengono tutti dalla stessa cultura politica, mi piacerebbe avere un presidente che rappresenti la maggioranza di centrodestra”, ha poi aggiunto. “Se dovessi puntare cinque euro per me il prossimo presidente sarà un uomo”, ha risposto. “Io voto Berlusconi se conferma di volersi candidare”, ha assicurato, perché Berlusconi “non deve guardarsi da Fratelli d’Italia”.

Del ‘piano’ per il Quirinale e di candidature alle amministrative dovrebbero parlare i leader del centrodestra, che si troveranno giovedì a Villa Grande, residenza romana di Berlusconi, per un pranzo prenatalizio. Il vertice, voluto in particolar modo da Matteo Salvini che ha necessità di riaffermare la sua leadership nella coalizione, è stato concordato stamane in un giro di telefonate che Berlusconi ha fatto a Salvini e Meloni.

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Durante l’incontro si parlerà anche di legge di bilancio. D’altronde Meloni lo ha chiesto più volte: prima di parlare di Colle, ‘chiudiamo’ sulla manovra. Su questo tema, Salvini e Berlusconi, nel colloquio telefonico, hanno espresso soddisfazione per il taglio delle tasse previsto in manovra e per i provvedimenti destinati a sterilizzare gli aumenti delle bollette di luce gas. Tra le altre cose, i due leader hanno concordato l’impegno per alzare il limite di spesa con il denaro contante.

Per quanto riguarda la partita ‘Quirinale’, nel centrodestra c’è l’accordo – ufficioso, raggiunto nei vertici di fine ottobre – di sostenere compatti la candidatura del Cavaliere, anche se mai realmente formalizzata (come tiene a sottolineare Antonio Tajani, interrogato a riguardo). Ma non c’è allo stato un accordo su un eventuale ‘piano B’, in caso di fallimento del ‘piano a’, che sulla carta non ha i numeri, come tiene a sottolineare la stessa Meloni a ogni intervista.

Il secondo tempo della coalizione potrebbe ‘investire’ una personalità di area di centrodestra o, allargando il confronto agli altri partiti, anche l’ipotesi Mario Draghi. Anche se allo stato – quando ancora non è chiaro se il nome di Draghi sia sul tavolo – l’unica esplicitamente favorevole a un suo eventuale ‘trasloco’ al Colle è Meloni, mentre Berlusconi e Salvini dicono di preferire che l’ex governatore della Bce resti a Palazzo Chigi.

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Ed è qui che riemerge Moratti, tra i nomi dei possibili candidati a un eventuale ‘piano B’ di centrodestra. Ma, anche nel suo partito, Forza Italia, quella dell’assessore lombardo al Welfare appare più una autocandidatura che una reale possibilità. Non che Berlusconi non apprezzi la sua ex ministra dell’Istruzione. è stato il Cavaliere a volerla nella poltrona più importante della Lombardia, a guidare il Welfare, al posto di Giulio Gallera, travolto dalla gestione della pandemia. Ed era sempre lui a spingere per candidarla a sindaco di Milano al posto del civico Luca Bernardo poi scelto dalla coalizione.

La candidatura di Berlusconi
Ma la candidatura di Moratti non ha molto senso in FI almeno fino a quando il Cavaliere mantiene la ‘minaccia’ di una sua corsa. E il tema, nel centrodestra, appare proprio questo: fino a quando Berlusconi terrà in piedi la sua candidatura? Se il Parlamento non dovesse trovare un accordo nei primi tre, c’è la possibilità che Berlusconi resti in campo fino al quarto scrutinio. E questo potrebbe complicare la ricerca di un altro accordo nel centrodestra, dovendo Meloni e Salvini manifestare lealtà al Cavaliere.

Su Moratti, Salvini si è affrettato a confermare la versione di Meloni. La leader di FdI e Moratti si sono incontrate “in un ristorante in piazza a Roma e, quindi, non mi sembra un incontro segreto – ha tenuto a sottolineare il segretario leghista -. Se uno vuole fare un incontro segreto, non va a mangiare in piazza davanti a Montecitorio. Quindi, mi sembra che sia una montatura di panna”.

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In realtà, tra leghisti e forzisti si crede che le ambizioni di ‘donna Letizia’ si concentrino su Palazzo Lombardia. Nel 2023 infatti, in coincidenza con le politiche, si vota anche per la Regione che più sta a cuore ai leghisti, la Lombardia. Dopo i cinque anni di Attilio Fontana, profondamente segnati dalla pandemia, Salvini non ha alcuna intenzione di cedere agli alleati la presidenza della Regione.

In via Bellerio si sta ancora valutando che tipo di profilo schierare: se pezzi da novanta come i ministri Massimo Garavaglia o Giancarlo Giorgetti, o qualche nuovo assessore leghista che sta facendo molto bene, come Guido Guidesi. Certamente, un eventuale sostegno di FdI alla candidatura di Moratti non sarebbe gradita dagli ex lumbard. Nel vertice di giovedì infine i leader potrebbero fare qualche passo in avanti sulle candidature alle Amministrative di primavera.

Sono ancora aperte diverse ‘piazze’: in primo luogo a Palermo, dove Gaetano Miccichè è per un accordo con Iv; poi Verona, dove la Lega non vuole appoggiare il sindaco uscente Federico Sboarina, eletto come civico e in seguito entrato in FdI; Padova contesa tra Lega e FdI che vorrebbe candidare Elisabetta Gardini; e infine Como dove si litiga sulla ricandidatura del sindaco civico uscente Mario Landriscina.

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