Realtà virtuale: l'ultimo concerto di Ryuchi Sakamoto
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Realtà virtuale: l'ultimo concerto di Ryuchi Sakamoto

"Kagami" è il titolo dell'ultima esibizione del maestro giapponese, registrata durante la pandemia e proposta allo Shed di New York con l'uso delle ultimissime tecnologie

Realtà virtuale: l'ultimo concerto di Ryuchi Sakamoto
In foto un ritratto del celebre compositore giapponese
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redazione Modifica articolo

7 Giugno 2023 - 15.47 Culture


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“Esiste in realtà un mio io virtuale che non invecchierà e continuerà a suonare il piano per anni, decenni, secoli… ma poi finiranno le batterie”. Queste erano state le parole di Sakamoto parlando di Kagami, suo ultimo progetto realizzato in vita.

L’ultimo concerto di Ryuchi Sakamoto approderà allo Shed di New York. Sarà un grande evento, in cui nella performance-istallazione il leggendario compositore sarà impegnato per un’ora al pianoforte. Lo spettacolo verrà presentato tramite la realtà virtuale e reso in tre dimensioni grazie agli appositi occhiali che gli spettatori sono invitati ad indossare nel corso delle serate.  

Lo Shed, luogo dell’evento, situato agli Hudson Yard all’incrocio con la High Line, è un importante polo culturale newyorchese. Si presenta come una importante sala da concerti da oltre ottanta posti, in cui gli spettatori potranno assistere sia seduti sulle proprie poltrone sia alzandosi e camminando attorno al resto del pubblico.

“L’esperienza sembra reale e attuale, ma è anche nel mondo reale che è in nostro potere determinare quale esperienza avremo”, ha detto Todd Eckert, fondatore di Tin Drum e produttore dello spettacolo, realizzato con la collaborazione con il Manchester International Festival.

L’evento carico di emozione che permetterà di ascoltare ancora i capolavori del maestro giaponese, morto di cancro lo scorso marzo. Il concerto, infatti, è stato registrato a Tokyo durante la pandemia di covid-19 e Sakamoto è stato ripreso da un sistema high tech in grado di registrare, e replicare, ogni minimo dettaglio, anche le dita dell’artista che premevano sui tasti del pianoforte. La tecnologia è invisibile e cancella ogni barriera tra reale e digitale, tra l’opera e il suo pubblico.

Eckert ha negato che si tratti di un deepfake, ovvero un’immagine umana fasulla coniata da una AI, ponendo l’accento sulla assoluta autenticità dell’esibizione.

Alle sue spalle lascia una carriera importante, lunga quasi cinquant’anni e puntellata di capolavori. Sue, infatti, sono le composizioni di grandi film di Bertolucci, come L’ultimo imperatore e Il tè nel deserto, o di opere come Merry Christmas, Mr. Lawrence, diretto da Oshima con la partecipazione di David Bowie. Proprio questi capolavori che l’hanno reso celebre saranno inclusi nell’ora del concerto. Before Long, The Seed and the Sower e Merry Christmas Mr. Lawrence non mancheranno di certo.  

“È tutto digitale, ma con l’intenzione di tenersi lontani dal futuristico. Quando fai qualcosa di molto tecnico si perde di vista l’umanità, e qui – ha spiegato ancora Eckert – vogliamo che il pubblico si connetta con l’essere umano”.

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