Terremoto in Marocco, la paura di una famiglia italiana bloccata sulle cime dell'Atlante
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Terremoto in Marocco, la paura di una famiglia italiana bloccata sulle cime dell'Atlante

Il terremoto ha colto di sorpesa una famiglia italiana in un hotel sulle cime dell'Atlante. Ma le strade sono franate e al momento sono tutti bloccati

Terremoto in Marocco, la paura di una famiglia italiana bloccata sulle cime dell'Atlante
Terremoto in Marocco
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9 Settembre 2023 - 19.45


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Il terremoto li coglie di notte, nella quiete di una stanza d’albergo sulle cime dell’Atlante, e il passo di montagna si trasforma in pochi istanti in una insidiosa trappola per una famiglia toscana in vacanza in Marocco. Una frana da un lato, una scivolata dall’altro, ostruiscono l’unico percorso: l’auto diventa inutile. Si può solo immaginare una lunga passeggiata, con esiti incerti, verso il paese più vicino, oppure attendere i soccorsi. Che giungono solo nel pomeriggio: mezzi pesanti per ripristinare la strada e portare via, oltre alle pietre, le ombre di una disavventura che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.

«Siamo davvero preoccupati, siamo bloccati qui». In tarda mattinata, la voce della turista si fa sentire a tratti, esclusivamente attraverso WhatsApp. In compagnia del marito e del figlio quindicenne, si trovano in vacanza in Marocco da fine agosto. Hanno preso a noleggio un’auto: un affascinante giro attraverso il paese nordafricano li ha condotti sul Tizi n’ Test, un valico montano a 2.100 metri sul livello del mare, attraversato dalla strada che collega Marrakech, 140 chilometri più a nord, alla cittadina di Taroudannt, prima di dirigere verso Agadir, sulla costa dell’Atlantico. Sui tortuosi tornanti, spesso dissestati, non è raro incrociare gruppi di motociclisti, jeep e camper. È un percorso che gode di una certa notorietà tra gli appassionati, e la loro tappa notturna è l’incantevole hotel-ristorante ‘La Belle Vue’, con mura dal colore rosso, situato su una curva panoramica. È proprio qui che la famiglia italiana ha passato la scorsa notte.

«Verso le 23,30, credo – racconta – c’è stata una scossa fortissima». L’hotel trema, loro pure. Scendono in strada. Con i tre italiani ci sono altri due ospiti, «forse belgi, non saprei». Nessuno è ferito, ma di rientrare in camera non se ne parla: «L’hotel è rimasto molto danneggiato – prosegue la donna – per cui abbiamo passato la notte in auto». In mattinata la situazione si era presenta in tutta la sua disarmante chiarezza: sulla route 203 in molti punti la montagna dà direttamente sulla carreggiata, senza spallette, reti o protezioni, e il terremoto l’ha fatta franare sulla strada, sia in direzione nord che in direzione sud. Isolati. Che fare? Nelle città più a valle si scava tra le macerie, e che «a Marrakech è un disastro» lo sanno anche loro, rimasti soli lassù nel silenzio dell’Atlante. «Non ci sono soccorritori, non ci sono autorità, non c’è nessuno» dice la donna.

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