Marocco, ucciso a coltellate un pensionato italiano: era stato sequestrato da una banda
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Marocco, ucciso a coltellate un pensionato italiano: era stato sequestrato da una banda

Marocco, una "banda organizzata" si sarebbe recata nell'appartamento del pensionato, lo avrebbe costretto a seguirli lontano dall'abitazione che si trova su un'altura per poi colpirlo a morte.

Marocco, ucciso a coltellate un pensionato italiano: era stato sequestrato da una banda
La gendarmerie royale marocchina
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13 Maggio 2023 - 11.11


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Un pensionato italiano di 76 anni è stato ucciso in Marocco, aggredito a coltellate da una banda organizzata. Luciano Calzini è stato aggredito e ucciso poco lontano da Agadir. Il fatto è avvenuto la sera dell’11 maggio a Taghazout, un villaggio di pescatori sulla costa atlantica del Paese. 

In gruppo, i sospetti assassini, quella che agli inquirenti sembra una “banda organizzata”, si sarebbero recati, giovedì pomeriggio, nell’appartamento del pensionato, lo avrebbero costretto a seguirli lontano dall’abitazione che si trova su un’altura e poi lo avrebbero colpito a morte.

Calzini, nato a Novara, è stato colpito alla schiena, all’addome e alla gamba. Tra le 5 e le 6 di venerdì mattina è morto all’ospedale Hassan II di Agadir, dove era stato trasportato d’urgenza dai passanti che lo hanno soccorso. Sull’omicidio indaga la Gendarmeria reale, che sarebbe già riuscita a risalire ad alcuni dei sospetti. L’inchiesta è ancora in corso.

Quella che dalle prime indagini sembrerebbe una banda organizzata sarebbe stata scoperta anche grazie all’uso di un drone. La casa della vittima sarebbe stata messa a soqquadro. Luciano Calzini abitava da almeno 20 anni in Marocco. Aveva scelto come residenza una casa sull’altura di Aourir, con vista sulla baia di Taghazout, la spiaggia dei surfisti marocchini.

Il pensionato era già stato preso di mira dagli abitanti del posto, per una sospetta storia di pedofilia. Risale al 2021 un agguato a colpi di sassi contro le finestre della sua abitazione perché sospettato di molestie ai danni di un minore e che aveva suscitato l’indignazione dei residenti della regione. Calzini all’epoca era stato interrogato, ma l’indagine s’era conclusa in un nulla di fatto.

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