La storia, una donna accoglie due profughe ucraine: 80 anni prima la loro nonna salvò la sua dai nazisti
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La storia, una donna accoglie due profughe ucraine: 80 anni prima la loro nonna salvò la sua dai nazisti

"Possono restare tutto il tempo che vogliono, la mia casa è anche la loro", ha detto

La storia, una donna accoglie due profughe ucraine: 80 anni prima la loro nonna salvò la sua dai nazisti
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20 Marzo 2022 - 17.31


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Durante la Seconda guerra mondiale, una giovane, Maria Blishchik, nascose e salvò dai nazisti la sua vicina ebrea, Fania Rosenfeld Bass. A ottanta anni di distanza, la nipote di Fania, la 46enne Sharon Bass, che vive in Israele, ha “ricambiato il favore” accogliendo le nipoti di Maria, Lesia Orshoko e Alona Chugai, scappate dalla guerra in Ucraina.

La storia – Fania, un’adolescente che viveva nella città ucraina di Rafalowka, perse i genitori e i cinque fratelli per mano dei nazisti. Lei riuscì a fuggire e si salvò grazie a Maria e alla sua famiglia, che la nascosero durante gli ultimi due anni di guerra, fino a poco prima che Rafalowka fosse liberata dall’Armata Rossa nel febbraio 1944. Poi si trasferì in Israele. Le famiglie di Fania e Maria (quest’ultima, non ebrea, era rimasta in Ucraina), avevano perso i contatti subito dopo la liberazione. Ma poi la tecnologia ha reso la comunicazione più facile e, negli Anni ’90, hanno riniziato a sentirsi assiduamente.

Come riporta il Washington Post, quando è scoppiata la guerra, Sharon, che è cresciuta ascoltando la storia di Maria e Fania, ha subito contattato Lesia, 36 anni, e Alona, 47 anni. Non appena la situazione in Ucraina è peggiorata, la 46enne ha iniziato a pensare a come portarle al sicuro in Israele. Successivamente, ha contattato il ministero dell’Interno israeliano per ottenere i visti.

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Dopo un lungo viaggio, il 6 marzo, Lesia e Alona sono arrivate a Tel Aviv. Per ora, hanno ricevuto visti temporanei. Sharon, insieme alla sua famiglia, sta cercando di aiutarle a ottenere la cittadinanza permanente e sottolinea che “possono restare tutto il tempo che vogliono, la mia casa è anche la loro”.

“Sono felice di essere qui, nel calore e nella sicurezza della famiglia Bass, che è come una seconda famiglia per me, ma sto anche pensando ai miei genitori, a mio fratello e ai miei nipoti che sono ancora in Ucraina”, ha detto Alona.

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