La crisi ucraina non è scatenata dalla Russia, ma nelle menti e nei media occidentali, le domande sulla riduzione dell’escalation dovrebbero essere rivolte a loro. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, incontrando il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, a Mosca.
“L’intera situazione non si sta sviluppando qui, sul territorio russo, si sta sviluppando nelle menti, nei cervelli e nei mass media dell’Occidente, principalmente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. E, naturalmente, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, contribuisce a sviluppare ulteriormente la situazione”, ha detto Lavrov. “Pertanto”, ha proseguito il ministro russo”, “tutte le domande su come affrontare ciò che chiamano escalation dovrebbero essere rivolte a loro”. Lavrov ha così commentato le parole d’apertura di Di Maio, il quale ha detto di voler sentire la valutazione russa sulla situazione attuale.
“Ci stiamo coordinando per trovare una data per un incontro” a Mosca del presidente Draghi con il presidente Putin: lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella conferenza stampa congiunta con il suo omologo russo, Serghei Lavrov, al termine dell’incontro che hanno avuto a Mosca.
“Il presidente Draghi – ha spiegato Di Maio – ha avuto colloqui telefonici con il presidente Putin e, per quanto mi riguarda, mi sono sentito più volte con il ministro Lavrov e abbiamo riposto all’invito di Putin a Draghi. Ci stiamo coordinando per trovare una data per questo incontro”.
I leader di Russia e Italia, Vladimir Putin e Mario Draghi “sono favorevoli a continuare i contatti” e col ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “abbiamo parlato di possibilità future” in questo senso. Lo ha detto il capo della diplomazia russa, Serghei Lavrov, al termine dei colloqui a Mosca col titolare della Farnesina, durati oltre un’ora. Secondo Lavrov, il colloquio ha puntato l’attenzione sui temi su cui hanno trovato punti di accordo Putin e Draghi nella loro ultima telefonata.