Crimea: il Parlamento proclama l'indipendenza
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Crimea: il Parlamento proclama l'indipendenza

Plebiscito al referendum: il 96,6% ha votato sì. Il Parlamento ha chiesto l'annessione alla Russia. Via libera alle sanzioni contro Mosca e Sinferopoli.

Crimea: il Parlamento proclama l'indipendenza
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17 Marzo 2014 - 15.39


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Feste nella notte, in piazza, a Simferopoli e Sebastopoli, dove migliaia di persone hanno festeggiato il risultato del referendum per l’annessione alla Russia. A favore di Mosca ha votato il 96,77% degli elettori (un milione e 200 mila persone) mentre il 2,51% ha chiesto il ritorno alla costituzione del 1992 e lo status della Crimea come parte dell’Ucraina. L’affluenza è stata dell’83,10%. Il dato ufficiale è stato comunicato da Mikhail Malishev, capo della commissione elettorale locale.

Dopo il voto – Già questa mattina il parlamento della penisola russofona ha chiesto a Mosca di entrare in qualità di nuovo soggetto della Federazione Russa con lo status di Repubblica. Lo si legge nella dichiarazione approvata oggi dal parlamento e pubblicata sul suo sito, dove viene chiesto “all’Onu e a tutti i Paesi del mondo con l’appello a riconoscere lo Stato indipendente creato dai popoli della Crimea”.

La Duma, la ‘camera bassa’ del Parlamento russo, adotterà nei prossimi giorni un atto che autorizza la Crimea ad unirsi alla Russia, come annunciato dal suo vicepresidente, Serghei Neverov.


Usa sospettano brogli
– Gli Stati Uniti sospettano che ci siano stati gravi brogli al referendum. Fonti americane fanno sapere che sarebbero arrivate nelle urne tantissime schede già votate e che in alcune città il numero dei votanti sia stato superiore al numero degli abitanti.

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Il no di Kiev
– L’Ucraina non riconosce il voto della Crimea. Lo ha ribadito il premier ucraino Arseni Iatseniuk durante un incontro con alcuni politici polacchi e lituani. “La Crimea – ha detto il capo del governo di Kiev – è territorio ucraino, e lì si trovano nostri cittadini: non ci sarà alcun riconoscimento di questo cosiddetto referendum”. Intanto, sempre il governo di Kiev ha fatto sapere che i servizi segreti e la guardia nazionale ucraini difenderanno il sistema ucraino dei gasdotti. E che le proprietà statali in Crimea saranno nazionalizzate.


Borsa in positivo
– La scelta della Crimea ha dato una spinta in positivo alla Borsa di Mosca che questa mattina ha aperto con il segno più. Dopo giornate altalenanti per il mercato russo, oggi in apertura di seduta l’indice Micex è aumentato del +2,4% a 1.266,3 punti e l’indice RTS ha guadagnato il 2,5% a 1.088,7 nei primi scambi.

Vertice a Bruxelles – Ma l’Occidente non resta a guardare. Ieri la telefonata tra Vladimir Putin e Barack Obama, durante la quale il presidente russo ha ribadito la regolarità del voto in Crimea. Oggi a Bruxelles, in programma un vertice straordinario dei ministri degli Esteri per decidere le annunciate sanzioni contro Mosca. L’Unione europea ha già annunciato che non riconoscerà il risultato del referendum, visto il quale “non si può far finta di niente” ma “ci deve essere una risposta” e sarà quindi “mandato il segnale più forte possibile” alla Russia, ha detto il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton.

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Sanzioni
– Il Consiglio dei ministri degli esteri europei ha approvato il pacchetto di sanzioni contro la Russia – cancellazione del vertice G8 di Sochi, divieti di viaggio e congelamento dei beni – previste dal vertice straordinario di dieci giorni fa. Le misure, una volta adottate, saranno operative da oggi stesso, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale già nel pomeriggio della lista dei nomi dei destinatari delle sanzioni. Lo indicano fonti diplomatiche europee.

Tra le 21 persone colpite dalle sanzioni, la cui durata è sei mesi, di divieto di visti e congelamento dei beni “non ci sono membri del governo, né giornalisti, né rappresentanti di società e aziende”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, precisando che nella lista di nomi “tre sono militari”.

Barack Obama ha stabilito per decreto sanzioni economiche e congelamento dei beni ai danni di diversi alti funzionari russi, tra cui stretti collaboratori di Vladimir Putin e lo stesso ex presidente ucraino Ianukovich. Lo rende noto la Casa Bianca. Tra gli altri, Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il parlamentare della Duma Leonid Slutsky.

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Premier della Crimea: da Mosca aiuti per 400 milioni di dollari

La Russia ha inviato aiuti alla Crimea per 15 miliardi di rubli (400 milioni di dollari). Lo ha reso noto il premier della regione Sergei Aksyonov, precisando che la cifra «raddoppia il bilancio della Crimea».


Ucraina: 530 milioni in più per forze armate
– Il parlamento ucraino ha approvato uno stanziamento straordinario da 6,9 miliardi di grivnie (circa 530 milioni di euro) per le spese militari. Già ieri il premier Arseni Iatseniuk aveva annunciato l’istituzione di “un fondo da 6,8 miliardi di grivnie (515 milioni di euro) per finanziare la difesa” sottolineando che sarebbero state tagliate altre spese, incluse quelle sociali.

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