Covid, Pregliasco: "A Pasqua più contagi, ma a maggio ne saremo fuori"
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Covid, Pregliasco: "A Pasqua più contagi, ma a maggio ne saremo fuori"

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha parlato dei contagi che inevitabilmente saliranno a Pasqua, sottolineando però l'esigenza di iniziare a convivere con il virus.

Covid, Pregliasco: "A Pasqua più contagi, ma a maggio ne saremo fuori"
Fabrizio Pregliasco
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31 Marzo 2022 - 10.31


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Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, in un’intervista al quotidiano La Repubblica ha parlato dei possibili rischi conseguenti alle riaperture del 1 aprile.

“Non siamo in una quinta ondata covid in Italia ma il virus è ancora tra noi e ha rialzato la testa. I contagi saliranno ancora per un po’, Pasqua sarà il banco di prova, ma entro fine maggio ne saremo fuori”.

“La variante Omicron 2 è molto più contagiosa, anche più del morbillo e della varicella, e ha una grande capacità di colpire i giovani e i bambini: nella fascia di età tra 5 e 11 anni abbiamo solo il 34% di vaccinati con due dosi. – ha aggiunto Pregliasco – Gli sbalzi termici di questo periodo ci espongono maggiormente ai virus. E a completare il quadro si è aggiunto un abbassamento comprensibile del livello di attenzione. Non è una nuova ondata, è solo un rialzo dei casi. Ne vedremo la fine entro il 31 maggio”.

“Pasqua sarà il banco di prova perché ci si sposta di più, ci si incontra. Ci sarà ancora una crescita e poi andranno a scemare. – ha aggiunto ancora Pregliasco – il virus resterà endemico con un andamento ciclico. E dunque rimarrà la necessità di proteggere i fragili. Ma io non parlerei di quarta dose, quanto di richiami annuali. E mi auguro che stavolta l’Europa non ripeta l’errore di AstraZeneca e abbia un approccio comune. Anche sui tempi”.

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“Non si può andare avanti in emergenza, si deve passare a una fase graduale di convivenza con il virus. Quando facciamo la doccia non apriamo l’acqua calda tutta insieme, la regoliamo un po’: lo stesso è con il virus. Ad esempio le mascherine al chiuso le terrei: sono una norma di buon senso che va accettata”, ha concluso Pregliasco.

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