Covid, Pregliasco: "I contagi reali in Italia sono almeno il doppio, tanti non dichiarano la positività"
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Covid, Pregliasco: "I contagi reali in Italia sono almeno il doppio, tanti non dichiarano la positività"

Il virologo: "La Pasqua sarà un banco di prova per un potenziale momento di rischio"

Covid, Pregliasco: "I contagi reali in Italia sono almeno il doppio, tanti non dichiarano la positività"
Fabrizio Pregliasco
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4 Aprile 2022 - 16.27


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A Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1 il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano e docente all’università Statale, ha dichiarato che in Italia oggi “c’è chi non denuncia la positività per non fare la quarantena. Per questo i dati reali dei contagi sono almeno il doppio di quelli individuati, quindi ci saranno circa 150mila positivi nel Paese”.

“La Pasqua sarà un banco di prova per un potenziale momento di rischio” di una nuova crescita dei contagi Covid, ha quindi ribadito. “C’è una nuova variante, la Xe, combinazione di Omicron 1 e 2 – ha ricordato – Finora sono stati individuati circa 700 casi in Gran Bretagna” e sarebbe “ancora più contagiosa delle precedenti”, secondo dati preliminari che l’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso precisando la necessità di conferme. Per Pasqua “il rischio c’è, insomma. Bisogna stare attenti”, ha ammonito l’esperto.

“È ancora troppo presto per dire se dobbiamo preoccuparci di Xe”, ha sottolineato. E invita ad “aspettare e monitorare, rafforzando la sorveglianza” sui mutanti emergenti del coronavirus pandemico.

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Come riportato dall’Organizzazione mondiale della sanità in base a dati preliminari che vanno convalidati, “Xe – ricorda l’esperto – sembrerebbe avere una capacità di contagio superiore del 10% rispetto a Omicron 2”. Al momento però non sappiamo altro e Pregliasco preferisce non correre troppo e attendere conferme, anche perché “conosciamo già altre varianti ricombinanti – sottolinea – e di varianti in generale ce ne sono a migliaia: alcune diventano una problematica epidemiologica, altre no. Per adesso mi limiterei a evidenziare l’aspetto positivo”, ossia “l’essere in grado di continuare a intercettare l’emergere di queste nuove varianti, così da studiarle.

Anzi, anche l’Italia dovrebbe implementare la sua sorveglianza”, insiste il virologo proprio nel giorno in cui – da circolare del ministero della Salute – si svolge una nuova flash survey coordinata dall’Istituto superiore di sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero, Regioni e Province autonome.

Il messaggio del medico, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, è di evitare allarmismi ingiustificati. Fra l’altro, rimarca Pregliasco, “la tendenza evolutiva dei virus, salvo inciampi, è quella di diventare progressivamente sempre più benevoli nei confronti dell’ospite”. In altre parole, Xe potrebbe anche rivelarsi più trasmissibile, ma meno aggressiva delle precedenti versioni di Omicron.

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