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Burioni sui no-vax: "Chi non si è vaccinato dopo 130 mila morti non lo farà mai"

Il virologo ad Ancona, a margine dell'assemblea provinciale di Confindustria: "Lo fanno per scelte irrazionali e io posso solo dare degli argomenti razionali"

Il virologo Roberto Burioni
Il virologo Roberto Burioni

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23 Novembre 2021 - 19.18


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Tanti credono più ai ciarlatani dei social che agli specialisti e alla scienza, “Io non penso che chi a questo punto non si è vaccinato sia convincibile”.

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Lo ha detto il virologo Roberto Burioni, ad Ancona, a margine dell’assemblea provinciale di Confindustria. Il medico marchigiano era tra gli ospiti dell’iniziativa insieme, tra gli altri, al giornalista Paolo Mieli e al presidente nazionale degli industriali Carlo Bonomi.

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“Chi non si è vaccinato dopo 130.000 morti e una pandemia che ci ha sconvolto le vite- continua Burioni- dopo che sono state somministrate un miliardo di dosi senza problemi, lo fa per scelte irrazionali e io posso solo dare degli argomenti razionali. Abbiamo un vaccino estremamente sicuro ed estremamente
efficace che ci può veramente aiutare molto nel tornare alla normalità. L’obbligo vaccinale? E’ una scelta politica e io faccio il medico e non il politico. Quello che la medicina dice è che si deve vaccinare il maggiore numero possibile di persone”.

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Quanto all’andamento della campagna, per Burioni l’Italia è un modello. “Se guardiamo al di là del Brennero ci accorgiamo di cosa accade se si vaccinano meno persone- continua- Qualunque decisione deve essere tempestiva perché se aspettiamo che la situazioni peggiori per farlo, facciamo la fine dell’Austria e della Germania. No siamo in una situazione migliore perché abbiamo vaccinato più persone e perché le misure sono state prese in anticipo rispetto ad altri Stati”.
Dunque “spero che qualunque siano le decisioni che il Governo prenderà lo faccia velocemente. Finora con orgoglio posso dire che l’Italia è un esempio per tutti gli altri paese: l’Europa ci ha preso come un modello”. Sulla terza dose, infine, Burioni sostiene che “dai dati che ci arrivano dagli altri paesi sembra che gli effetti della terza dose siano eccezionali perché ripristinano in tutta sicurezza una protezione altissima anche se non sappiamo quanto durerà”.

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