Allarme dagli Usa: individuato un super-batterio, resiste a tutti gli antibiotici
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Allarme dagli Usa: individuato un super-batterio, resiste a tutti gli antibiotici

Rintracciato nelle urine di una donna della Pennsylvania. Gli esperti: l’agente patogeno non rispende ad alcun antibiotico

Batteri al microscopio
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27 Maggio 2016 - 17.07


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Gli scienziati del Dipartimento alla Difesa Usa hanno individuato un nuovo super-batterio, che riesce a resistere a qualsiasi tipo di antibiotici: si tratta di una specie di ‘escherichia coli’ ed è stata rintracciata per la prima volta nelle urine di una donna della Pennsylvania. L’agente patogeno in questione – ha spiegato il rapporto pubblicato sulla rivista della Società americana di microbiologia ‘Antimicrobial Agents and Chemotherapy’ – è resistente persino all’antibiotico di ultima generazione ‘colistin’.

Il rapporto non ha rivelato altri dettagli sulla condizione clinica della donna portatrice del batterio, ma ha spiegato che esperti dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) stanno indagando sulle modalità in cui la paziente avrebbe contratto il micro-organismo. Tra le possibilità non è esclusa quella di una ospedalizzazione. Le autorità sanitarie della Pennsylvania stanno contattando familiari e conoscenti per accertare che l’infezione non si sia diffusa.

L’agente patogeno è stato soprannominato come “il batterio degli incubi”, che in alcuni casi può arrivare ad uccidere il 50% delle persone che ne vengono contagiate. A novembre scorso, la preoccupazione degli scienziati mondiali era scattata quando ricercatori cinesi ed inglesi avevano trovato batteri del ceppo resistente a ‘colistin’ in maiali ed in alcune persone in Cina. Il ceppo letale di escherichia coli è stato successivamente individuato in altre zone dell’Europa.

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La scoperta “ci sta mostrando che la strada di impiego degli antibiotici può essere arrivata quasi alla fine – ha detto in un’intervista ai media Usa, Thomas Friedman, direttore dei Cdc – una situazione in cui non abbiamo nulla da offrire a pazienti in reparti intensivi o con semplici infezioni urinarie”.

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