Dario Nardella (Pd): "Non sono un eroe, quel gesto lo avrebbero fatto in tanti"
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Dario Nardella (Pd): "Non sono un eroe, quel gesto lo avrebbero fatto in tanti"

Dario Nardella parla dopo il "placcaggio" a un attivista di Ultima Generazione, che stava sfregiando la facciata di Palazzo Vecchio: "Non sono un eroe, credo di aver fatto quello che avrebbero fatto in molti".

Dario Nardella (Pd): "Non sono un eroe, quel gesto lo avrebbero fatto in tanti"
Dario Nardella
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20 Marzo 2023 - 10.03


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Dario Nardella è stato il protagonista assoluto del weekend, dal punto di vista dei video virali. Il suo placcaggio all’attivista di Ultima Generazione, mentre sfregiava con della vernice arancione la facciata di Palazzo Vecchio ha fatto il giro del mondo.

«Non mi sento un eroe – ha dichiarato a Rtl 102.5 – credo di aver fatto quello che avrebbero fatto in molti. In quegli istanti, quando vedi una cosa del genere avverti un pericolo imminente e una ferita profonda, fai quello che ti senti nel cuore. Palazzo Vecchio per me è la casa di tutti, anche la mia. Ho cercato di fare quello che e mi sono sentito dentro di fare», ha spiegato.

Il sindaco di Firenze e coordinatore della mozione Bonaccini al congresso del Pd, ha parlato del nuovo corso di Elly Schlein. «Spero che Elly Schlein possa raccogliere tutte le sensibilità del Partito Democratico, sono una ricchezza che ci possono portare a crescere ben oltre il 20 per cento».

Nardella si è poi concentrato sul tema dei diritti civili e dell’impossibilità delle coppie omogenitoriali di registrare i propri figli, decisa dal governo Meloni.  “I figli delle coppie omogenitoriali non possono essere abbandonati a se stessi”. Anche il Comune di Firenze avesse istituito un registro ad hoc, “fino a che non siamo stati fermati dalla Prefettura”.

“La Corte Costituzionale – ha aggiunto Nardella – giustamente sottolinea che è un vuoto legislativo che il Parlamento deve colmare”. Quanto all’ipotesi di una disobbedienza civile da parte dei sindaci, Nardella è contrario, perché “i rappresentanti delle istituzioni non possono venire meno al principio di legalità.

Però come sindaci uniti e con la parte più coraggiosa del Paese dobbiamo portare avanti questa battaglia e mettere alla stretta il Parlamento. Così non possiamo rimanere, dobbiamo introdurre la pratica del registro di riconoscimento”.

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