Lucca al ballottaggio: il Centrosinistra contro un’accozzaglia che è tutto il contrario di tutto
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Lucca al ballottaggio: il Centrosinistra contro un’accozzaglia che è tutto il contrario di tutto

A Lucca il candidato sindaco del centro-destra si è alleato con gli estremisti No Vax, Italexit con Paragone e gli ex di CasaPound, il cui leader si definì un fascista moderno con tanto di sorriso

Lucca al ballottaggio: il Centrosinistra contro un’accozzaglia che è tutto il contrario di tutto
Valentina Mercanti e Francesco Raspini
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Valentina Mercanti Modifica articolo

23 Giugno 2022 - 16.59


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Città antica, ricca di un patrimonio di arti e mestieri che sempre più la rendono mèta culturale, turistica, di studio elavoro tra le più ambite in Italia. Con il suo arborato cerchio, eventi di fama mondiale e una varietà di paesaggi da fare invidia a qualunque territorio, il suo potenziale sfugge a qualunque tentativo di quantificazione.

Tra pochi giorni Lucca avrà un nuovo Sindaco: Francesco Raspini, il candidato della coalizione di Centrosinistra, o  Mario Pardini, di Centrodestra e ora – non prima – di Destra, sostenuto dagli estremisti No Vax, Italexit con Paragone e gli ex di CasaPound, il cui leader si definì un fascista moderno con tanto di sorriso.

Una mossa talmente audace – definiamola così – da assicurarsi un posto nel dibattito politico nazionale, tra chi rabbrividisce e chi pare avere troppa fame di poltrone per badare all’integrità. Ma Lucca è ben altro: da sempre città aperta e di scambio, non si piegherà al conservatorismo sociale, pessimistico e nostalgico.

Se concordiamo sul fatto che un progetto innovativo non possa tenere insieme le idee più cosmopolite e il loro esatto contrario, almeno questo carnevale rompe la falsa narrazione propinata per mesi per screditare Francesco Raspini: quella di una scelta tra continuità e cambiamento. 

A differenza di tutti loro, Raspini corre alla carica di Primo Cittadino perché così hanno voluto le persone che hanno partecipato alle Primarie, strumento democratico che ancora ci distingue.

Il programma del Centrosinistra è il prodotto di un lungo percorso di partecipazione, in cui le idee più critiche si sono scontrate con le più ambiziose per passare tutte al vaglio delle implicazioni tecniche; perché, per quanto ciò che resta del populismo si ostini a sostenere il contrario, amministrare un territorio è tutt’altro che semplice.

Non lo è mai e ancor meno lo è oggi, durante una guerra e una pandemia. Ho ben impresso ogni giorno di quel periodo: ancora in Giunta, in qualità di Assessore alle Attività Produttive, lavoravamo perché nessuno restasse indietro e tutti fossero al sicuro. Credo che essere stato da quella parte della barricata abbia contribuito a fare di Francesco un candidato responsabile e preparato.

In fondo, assieme ai valori – democratici da un lato, confusi dall’altro – è proprio questo che è in ballo: il senso di responsabilità e la coerenza. Un programma, il nostro, fissa nero su bianco cosa si farà, perché e in che modo; l’altro – o meglio, gli altri – difficilmente riusciranno a conciliare il voler portare la città alla ribalta con il populismo che auspica l’uscita dall’Euro.

Su un’altra cosa conveniamo tutti: che Lucca, questa grande città dal passato glorioso, non meriti niente di meno di ciò che sinora ha avuto. 

Occorre fare attenzione a non scambiare un passo indietro per una svolta. Abbiamo già sperimentato che visioni troppo distanti provocano uno stallo, impedendo la governabilità; non è proprio ciò che serve alla nostra città, che oggi deve correre per trarre il massimo dalle risorse europee del PNRR e del nuovo settennato.

Nel bene e nel male, ciascuno usi la propria voce per esprimersi non contro qualcuno e nemmeno solo per qualcuno, ma per qualcosa in cui crede. Noi sosteniamo il progetto del Centrosinistra: per una città che cresca riconoscendo a ciascun quartiere la medesima importanza, che conservi a ogni costo l’autenticità del proprio tessuto produttivo ma non rinunci all’opportunità di innovarsi.

 Per Lucca, a fianco di Francesco Raspini.

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