Il 'costruttore' Tabacci: "Non ci sono le condizioni per un dialogo con Renzi"
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Il 'costruttore' Tabacci: "Non ci sono le condizioni per un dialogo con Renzi"

Il centrista che sta cercando di puintellare la maggioranza: "Ho fatto quello che potevo ma i numeri restano incerti e a questo Paese non serve una maggioranza raccogliticcia"

Bruno Tabacci
Bruno Tabacci
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24 Gennaio 2021 - 09.16


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Il futuro del governo e della maggioranza è incerto e al momento sembra ci sia una posizione di stallo: “Ho fatto quello che potevo ma i numeri restano incerti e a questo Paese non serve una maggioranza raccogliticcia. A Conte ho suggerito un gesto di chiarezza: dimettersi per formare un nuovo governo. E se non ci riesce, si va al voto. Per vincere”.
Queste le parole del centrista Bruno Tabacci che sta cercando di raccogliere un gruppo di centristi e moderati in un gruppo.
L’operazione Costruttori, ammette, ha dato solo in parte i frutti sperati. “Ora tutti devono assumersi le proprie responsabilità” ma “l’impressione è che si rotoli in fretta verso le elezioni”.
“Diciamo subito che il premier è stato “fiduciato”, non il contrario. Ho sentito Gelmini e Meloni additare i numeri scarsi: eppure erano ministre del governo Berlusconi che, dopo la rottura con Fini, superò la prova d’aula alla Camera con 314 voti. Sette in meno rispetto a quanti ne ha presi Conte lunedì. E Berlusconi non si dimise e poi allargò la maggioranza”.
La relazione sulla giustizia di Bonafede “è un passaggio più pericoloso di quello appena vissuto: perché alla questione politica generale se ne unisce una di merito, su un tema divisivo. Ma non mi limiterei a questo rischio: possiamo andare avanti, ad esempio, con maggioranze risicatissime nelle commissioni?”.
E Tabacci torna su Renzi: “Ha fatto un errore politico come quello che fece Salvini l’anno scorso. In più in Senato si è lasciato andare a una polemica personale e velenosa. Non credo ci siano più le condizioni per un dialogo. Con tanti colleghi di Iv invece c’è sempre stata collaborazione. Ma se vogliono stare dall’altra parte, ne prendiamo atto. Se è così, guardiamo all’area liberaldemocratica oggi prigioniera di Salvini e Meloni”.
Per Tabacci “Conte resta l’elemento imprescindibile di stabilità per la coalizione. Ma se la maggioranza non c`è deve prenderne atto prima di mercoledì: deve dimettersi e cercare di costruire un altro governo, con personalità autorevoli. Con un passaggio formale, di chiarezza: chiamiamo tutti alle proprie responsabilità. E se non ci sono le condizioni si va alle urne. L’hanno fatto in America e in Olanda, si può fare pure qui. E mi creda, con Conte al centro, alla guida di una sua lista e al vertice della coalizione, la partita è pienamente aperta. Io non credo ai sondaggi. Vista la pandemia, riconosciuta l`importanza dell`Europa in questa fase, quanti elettori davvero vogliono consegnare il Paese a Salvini?”.

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