La Cisl accusa Fontana: "Manda i dati sbagliati poi accusa il governo per la zona rossa"
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La Cisl accusa Fontana: "Manda i dati sbagliati poi accusa il governo per la zona rossa"

Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia: "Evidentemente la sua macchina regionale non funziona"

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23 Gennaio 2021 - 09.54


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Nei giorni scorsi, il presidente della Lombardia aveva compiuto l’ennesima castroneria, ricorrendo al Tar contro la decisione di istituire la zona Rossa in Lombardia. 

La colpa di questa decisione era però esclusivamente sua, visto che da quello che è emerso, i dati sul Covid forniti dalla Lombardia erano errati o addirittura modificati, come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Anche il ministro Boccia aveva tuonato contro le parole di Fontana e Salvini. 

Adesso è intervenuta anche la Cisl, con le parole di Emilio Didoné segretario generale Fnp Cisl Lombardia.

‘Non era colpa degli allontanati: Presidente Fontana, dopo tanti errori sull’acquisto di vaccini antinfluenzali ecco la nuova gaffe della sua Regione: invia prima dati sbagliati Covid, poi incolpa il governo per la zona rossa. Evidentemente la sua macchina regionale non funziona, e forse non era tutta colpa degli allontanati”.

“Per una settimana, 10 milioni di persone e decine di migliaia di imprese sono rimaste in zona rossa, con il risultato della perdita di diversi milioni di euro. E sembrerebbe per uno sbaglio dell’amministrazione regionale che ha trasmesso dati incompleti all’istituto superiore sanità. Confermato anche dal ministro per i rapporti con le regioni. Errare è umano e può capitare – continua Didonè -, ma bastava assumersi le responsabilità e dire la verità, senza gridare al lupo nei giorni precedenti la zona rossa, poi incolpare il governo cattivo e, dulcis in fundo, inscenare il ricorso al Tar del Lazio per gettare fumo negli occhi a noi cittadini”, conclude.

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