“Tutti siamo responsabili, perché ci siamo e possiamo cambiare le cose con le parole, con i gesti, dando l’esempio”.
Emma Marrone in diretta su Instagram torna sulla vicenda di Willy Monteiro Duarte, visto che dopo il suo post tenero sul ragazzo di origini capoverdiane e la concomitante foto postata da un account che, sbagliando didascalia, la descriveva nell’atto di offrire una cena ad un ragazzo di colore indigente, si è scatenata una pioggia di insulti al suo indirizzo. Così oggi la decisione non solo di chiarire tutto dal principio, ma di dire basta alle facili offese via social, basta ad un linguaggio offensivo e feroce e, di contro, di lanciare un vero e proprio appello ai fan e a tutti a sentirci tutti responsabili di cambiare le cose, mettendoci nei panni degli altri.
“Voglio soffermarmi con voi su quello che è successo nelle ultime 48 ore. E’ morto un ragazzo di 21 anni e questo è già una tragedia – dice su Instagram la cantante – Per di più muore in una maniera veramente tremenda, quindi, io come tante altre persone (e smettiamola di fare la differenza tra vip e non, siamo tutti persone, tutti cittadini) sento la voglia di dire qualcosa, di lanciare un messaggio, innanzitutto di cordoglio alla famiglia. Quindi scrivo un post, molto delicato dove parlo della violenza in generale e di come si stia insinuando attraverso parole e gesti. E vorrei chiedere scusa da parte di tutti noi perché siamo tutti presenti in questa vita e tutti possiamo fare qualcosa per cambiare le cose, cercando di dare il buon esempio. Dopo accade che un account (che ora è sparito!) su Twitter ‘riciccia’ una mia foto con Kanye West nel 2015 inserendo una didascalia di dubbio gusto (senza riconoscere l’artista, ndr) e da lì è partito il finimondo di insulti razzisti, maschilisti”.
“Ho letto messaggi in cui mi è stato vomitato addosso un odio incomprensibile. Che io sia bersaglio sui social mi è chiaro da tempo e non sono l’unica, ma ci tengo a dire a chi mi segue sempre, che non ho bisogno di essere difesa, basta con queste polemichette, non mi sento una vittima – chiarisce – vittime sono le persone che soccombono alla violenza. Sono una donna di 36 anni e un po’ di cose nella vita le ho vissute, quindi, state sereni, ce la faccio, sto benissimo e credo di avere gli attributi. Piuttosto occhio a essere giudici, a puntare il dito, a giudicare la vita degli altri, soprattuto sui social, perché ci sono persone che possono soffrirne molto. Io no, sinceramente. Ho le spalle larghe”.
“Se volete davvero cambiare le cose, non rispondete all’odio con l’odio perché state facendo il gioco degli odiatori. Stoppate le polemiche e cercate di lanciare messaggi positivi, come sto cercando di fare io da dieci anni con onestà ma con tutti i miei limiti. Basta. L’odio inizia dalle parole. Quando parlate della vita degli altri, pensate se facessero lo stesso con voi. Prima di scrivere contro qualcuno ragionate, quel qualcuno è un essere umano, che sia bianco, nero, giallo, magro, in sovrappeso. Tutti siamo esseri umani e abbiamo una dignità, abbiamo le nostre fragilità, abbiamo un’anima. Devo dire che mi dispiace particolarmente il fatto che i messaggi più feroci li ho ricevuti dalle donne alcune molto giovani, altre più grandi che magari due post prima avevano messo gattini o i propri figli”.
“E ora voglio dire a chi crea certi account, che nella maggior parte dei casi sono fake – scandisce Emma, rivolta a chi ieri ha postato la sua foto del 2015 con il noto musicista Kanye West, definendolo per un ragazzo di colore cui Emma aveva offerto una cena – informarvi prima di scrivere certe cose, perché non so se è peggio il fatto che non abbiate riconosciuto Kanye West o tutto quello che avete scritto sotto”.
Ma non è finita. Emma replica anche a chi ieri sui social ieri le ha detto che il bene si fa senza ostentarlo: “Su quello che faccio nella mia vita in fatto di beneficenza sono molto silenziosa, ma credo anche che in questo momento fare del bene e farlo vedere possa essere di buon esempio, perché ormai siamo abituati a vedere solo trash e cose cattive. Capisco che la situazione dei social a molti di voi stia sfuggendo di mano. Ma non è ferendo gli altri o insultandoli o discriminandoli che si diventa star. Forse sarete star del marcio, del trash che (e mi dispiace) sta andando di moda, ma nella vita fortunatamente ci sono due categorie: le belle persone e le brutte persone e si può sempre decidere da che parte stare”.
Emma sulla morte di Willy: "Tutti siamo responsabili, possiamo cambiare le cose con l'esempio
L'artista sulla vicenda del ragazzo picchiato a morte a Colleferro racconta anche l'assalto social subito per una fake news divulgata da un falso account
globalist Modifica articolo
9 Settembre 2020 - 20.46
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