Così il partigiano Arturo: portò il corpo di Mussolini a piazzale Loreto
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Così il partigiano Arturo: portò il corpo di Mussolini a piazzale Loreto

Giacomo Bruni aveva partecipato alla missione della cattura e fucilazione del Duce

Così il partigiano Arturo: portò il corpo di Mussolini a piazzale Loreto
I corpi di Mussolini, Claretta Petacci e altri gerarchi esposti a piazzale Loreto
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28 Aprile 2024 - 02.23


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Ha rappresentato un pezzo (uno degli ultimi) della nostra Resistenza: nel 2016 morì a 94 anni Giacomo Bruni, l’ultimo componente del gruppo di partigiani dell’Oltrepò Pavese che alla fine della Seconda guerra mondiale si recò a Dongo, dove vennero giustiziati su ordine del Cln Benito Mussolini, la sua amante Claretta Petacci e altri gerarchi fascisti.

Fu proprio Bruni a condurre il camion che, da Dongo, trasportò a Milano (a piazzale Loreto) i cadaveri di Mussolini e della Petacci.


Il suo nome di battaglia era Arturo e faceva parte della divisione alpina Cuneense e poi della brigata garibaldina Crespi. I

“Fu il mio comandante Ciro (Carlo Barbieri) a scegliermi per la missione” raccontò anni ordono ‘Arturo’ alla Provincia Pavese. “Il colonnello Valerio e Landini (capo del servizio di controspionaggio delle formazioni garibaldine dell’Oltrepò) viaggiavano in auto, io ero al volante di un Fiat 634”.

Quando il gruppo di partigiani arrivò dal duce e dalla Petacci “stavano ancora dormendo – aveva aggiunto Bruni – Li svegliarono, dissero a Mussolini che erano venuti a liberarlo e lui esclamò: ‘Se mi liberate vi regalo l’impero’. Ma ormai l’impero non esisteva più”.

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Arrivati in piazzale Loreto, “la gente voleva fare scempio dei cadaveri, ricordo una vecchietta che sputò addosso al duce. Quando appesero i corpi al distributore, io me n’ero già andato”.

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