Follia grillina: "A Roma un grande museo del fascismo per contrastare il fascismo"
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Follia grillina: "A Roma un grande museo del fascismo per contrastare il fascismo"

La mozione, dei consiglieri capitolini pentastellati Gemma Guerrini, Andrea Coia e Massimo Simonelli. E scoppia la polemica

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3 Agosto 2020 - 10.58


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Hanno perso la testa e, davvero, non sanno quello che fanno o che dicono: un ‘Grande museo sul fascismo’ per contrastare il fascismo. È questa l’idea, tradotta in una mozione, dei consiglieri capitolini pentastellati Gemma Guerrini, Andrea Coia e Massimo Simonelli. L’atto impegna sindaca e Giunta “alla realizzazione di un grande museo sul fascismo di tipo storico didattico, collegato a un centro studi di alto livello scientifico per raccontare tutti gli aspetti del regime fascista in maniera esplicativa- si legge nel documento- utilizzando anche le nuove tecnologie digitali, che funga da polo attrattore per le scolaresche di ogni ordine e grado d’Italia e d’Europa, di curiosi, di appassionati, ma anche di turisti da tutto il mondo che abbia il valore catartico al pari delle altre consimili realtà museali già presenti in altri Paesi europei”. I consiglieri chiedono anche di “considerare la possibilità come luogo di realizzazione del museo del film sul fascismo uno dei siti di archeologia industriale di Roma”.

Un documento che, dunque, chiede la realizzazione di un Museo sul fascismo con l’obiettivo di scatenare un effetto ‘catartico’, visto che “neofascisti in cerca di visibilità, che anche recentemente con la loro vergognosa violenza hanno offeso Roma e suoi cittadini, le forze dell’ordine e la libera stampa, pur rappresentando solo se stessi, sotto purtuttavia portatori di un virus che va contrastato con mezzi potenti adeguati”. E allora perche’ non farlo con un museo, cosi’ come secondo i pentastellati è stato fatto in altri Paesi europei, dove “e’ stata realizzata una importante operazione culturale di analisi critica del periodo del nazismo e del fascismo e della guerra fredda che hanno portato alla realizzazione di centri intitolati a quelle esperienze visitati da migliaia di persone provenienti da tutta Europa”. Tra gli esempi citati, a Berlino la ‘Topografia del terrore’ e il ‘Centro della memoria e della Resistenza tedesca’, a Norimberga il ‘Centro documentazione’, ad Amsterdam il ‘Museo Anna Frank’.

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Tant’e’, nelle premesse, la mozione spiega che “sono sempre più frequenti le manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste portatrici di valori e idee che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell’ordinamento repubblicano, nonché di principi fondamentali della convivenza civile e del rispetto della dignità umana”. Manifestazioni che “provocano comprensibilmente l’indignazione di forze politiche e sociali, movimenti, associazioni, cittadine e cittadini democratici”. Il testo ricorda poi che “l’amministrazione si prodiga nel supporto alla cultura antifascista”, tra cui i Viaggi della memoria. E proprio per “contrastare il negazionismo” e “conservare la corretta memoria del processo storico che ha visto il prevalere dei valori della Carta costituzionale- spiegano infine i tre pentastellati- la forza educativa della testimonianza diretta deve necessariamente essere conservata nei modi adeguati per poter essere consegnata alle generazioni future”.

L’idea, allora, è “un grande museo sul fascismo”.

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