Omertà: ragazzina violentata per anni dal branco, 8 arresti
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Omertà: ragazzina violentata per anni dal branco, 8 arresti

Nel branco dei violentatori anche il figlio del boss. Il paese sapeva, nessuno ha mai denunciato.

Violenza di gruppo su una ragazza
Violenza di gruppo su una ragazza
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2 Settembre 2016 - 11.11


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Ancora una vittima del branco. Otto misure cautelari sono scattate nei confronti di altrettanti ragazzi, fra cui un minorenne. I giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una ragazzina, oltre che di atti sessuali con minorenne, detenzione di materiale pedopornografico, violenza privata, atti persecutori, lesioni personali aggravate e favoreggiamento personale. L’operazione è stata condotta a Reggio Calabria dai Carabinieri.
Hanno iniziato ad abusare di una ragazza quando aveva 13 anni, approfittando della fragile ed acerba personalità della giovanissima che aveva iniziato una relazione con uno di loro, ben più grande di lei. Per questo i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, su disposizione dei gip del Tribunale di Reggio Calabria e del tribunale dei minorenni hanno arrestato 8 giovani, uno dei quali minorenne, e notificato un obbligo di presentazione alla pg.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la vittima, nell’estate del 2013, ha iniziato una relazione sentimentale con uno dei ragazzi del “branco” che, approfittando della sua fragilità l’ha costretta ad assecondare tutte le sue richieste, costringendola ad avere rapporti sessuale anche con gli amici che hanno abusato più volte di lei, anche in gruppo con la minaccia di divulgare alcune foto intime. Uno degli arrestati è figlio del presunto boss di ‘ndrangheta Remingo Iamonte.

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Pensava di amare quel ragazzo più grande che, poco dopo, ha abusato di lei consentendo al branco di violentarla per quasi due anni.

È l’incubo di una ragazzina di 13 anni e delle angherie subite da Giovanni Iamonte, 30 anni, secondogenito del boss di Melito Porto Salvo, Remingo Iamonte (attualmente detenuto). Le indagini sono partite grazie a una fonte confidenziale. Su richiesta del procuratore Federico Cafiero De Raho e dell’aggiunto Gaetano Paci, sono stati arrestati Giovanni Iamonte, Daniele Benedetto, Pasquale Principato, Michele Nucera, Davide Schimizzi, Lorenzo Tripodi e Antonio Verduci. Un ragazzo di 18 anni, inoltre, è stato affidato a una comunità perché minorenne.

Una storiaccia di mafia e omertà. Quando la ragazzina si è fidanzato con un giovane di Melito, Mario Domenico Pitasi, il branco ha organizzato una spedizione punitiva e il ragazzo per paura della cosca non ha neanche denunciato l’episodio. Secondo gli investigatori il peso della famiglia mafiosa ha impedito che qualcuno del paese parlasse e ha costretto al silenzio anche la famiglia della ragazza.

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