Cultura determinante per le mete estive, ma resta il divario Nord-Sud
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Cultura determinante per le mete estive, ma resta il divario Nord-Sud

Anche Sangiuliano aggiunge "tantissimo lavoro ancora da fare"

Cultura determinante per le mete estive, ma resta il divario Nord-Sud
Fonte: www.milanopocket.it
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28 Luglio 2023 - 20.18 Culture


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100 miliardi di euro: questo è il valore del sistema produttivo creativo e culturale nel nostro Paese. E’ quanto emerge dal report dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli Italiani di Impresa Cultura Italia-Confcommercio (realizzato in collaborazione con Swg e focalizzato su luglio 2023), e dall’altro report presentato alla 13^a edizione del Rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere Io sono cultura 2023 (concentrato sul 2022).

Dal primo emergono macronumeri molto interessanti: a trainare il sistema è il settore dei videogiochi e dei software, con 14,6 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2022 (+9,6% rispetto al 2021) e ben 12mila posti di lavoro in più (+7,0 %); a seguire troviamo il settore dell’editoria e della stampa, e architettura e design.

Dati ancora più interessanti emergono dai numeri analizzati sul fronte dei consumatori da Impresa Cultura Italia-Confcommercio: vengono stimati di media 65 euro di spesa mensile in cultura stimata per nucleo familiare, con picchi anche di 100 euro a persona in Estate. Mete e luoghi più gettonate sono musei (26%), mostre (20%) e concerti (17%). Inoltre, la cultura è decisiva per la selezione delle principali mete turistiche: il 25% dei viaggiatori (principalmente nella fascia d’età 35-54) si muove in base alla presenza di musei e siti archeologici, oltre a eventi, mostre, concerti e rassegne (intorno al 14%).

Più di 1 italiano su 2 è predisposto all’acquisto di determinati pacchetti per un fine settimana all’insegna della cultura; il costo previsto è di circa 200 euro, ma oltre 1/3 delle persone sarebbero pronti a spendere di più.   

In calo il consumo dei quotidiani cartacei a discapito dei digitali gratuiti (utilizzati in determinate occasioni da 3 italiani su 4), mentre, al contrario, i libri cartacei continuano ad avere la meglio sull’online (scelti occasionalmente dal 69%).  I principali ostacoli per i portafogli degli italiani nei confronti della cultura sono i costi (circa 47%, quasi 1 persona su 2) e le offerte che non rispettano le aspettative (31% circa); questo dato viene messo in evidenza soprattutto nelle Isole e nelle regioni del Sud.

Sud che risente fortemente della spaccatura con il resto dello stivale: secondo le pagine di Symbola e Unioncamere, il 40,2% delle imprese culturali e creative italiane opera nei territori dei siti Unesco, ma nel 2022, il valore aggiunto di cultura e creatività al Sud ammonta solo al 3,9% sul totale dell’economia, mentre il nazionale conta il 5,6%.

A dominare nella classifica per l’incidenza nella filiera (per quanto riguarda occupazione e valore aggiunto) è la Lombardia, con Milano al primo posto; sempre la Lombardia, insieme al Lazio, sono le due regioni per producono più ricchezza con la cultura. Ad essere ai primi posti della Top 10 delle provincie, troviamo esclusivamente città del nord e del centro: Milano, Roma, Torino, Arezzo, Trieste, Firenze e Bologna.

A tal proposito, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha tenuto ad evidenziare il percorso ancora lungo da svolgere per un Italia equilibrata tra Nord e Sud: “Una distanza tra l’immenso patrimonio culturale del Mezzogiorno e la sua espressione, evidentemente bisogna ancora lavorare tantissimo“.

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