Neanche la Cina, dalla tanto sbanderata rigida morale, si salva dall’ondata di denunce di molestie sessuali ed a farne le spese è stato uno stimato accademico, Chen Xiaowu, licenziato in tronco dalla Beihang University dopo essere stato accusato di abusi sessuali in quello che i social media locali definiscono come il primo caso cinese del movimento di denuncia #MeToo, partito dagli Stati Uniti.
La Beihang University ha spiegato la sua decisione con una indagine a carico di Chen, la cui condotta avrebbe violato l’etica professionale creando “influenza detestabile sulla societa’”. “La moralità e l’abilità vanno di pari passo; azioni e talento sono una cosa unica”, ha spiegato la dirigenza dell’ateneo, annunciando “tolleranza zero verso sulle violazioni etiche accademiche” e promettendo di rafforzare i controlli e la vigilanza per il futuro.
Le accuse sono partite da Luo Xixi, accademica cinese adesso negli Usa, e da almeno altre 5 donne che hanno denunciato gli abusi subiti da Chen, che avrebbe approfittato del suo ruolo e del suo prestigio accademico.
In risposta alle accuse, Chen ha affidato la sua verità al Beijing Youth Daily “Non ho fatto nulla di illegale o che viola la disciplina” e ha aggiunto che il pubblico dovrebbe attendere i risultati delle indagini della scuola prima che arrivino alle conclusioni.
Il problema delle molestie sessuali è dilagante in Cina. Un sondaggio del 2015 della School of Public Health della Peking University mostrava che oltre il 30 per cento delle studentesse ha subito violenze o molestie sessuali .