Cosa abbia esattamente in testa Pechino non è chiaro, perché le sue dichiarazioni sono generiche e la sua vicinanza a Mosca è nei fatti.
Il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha messo in guardia contro una visione «emotiva» della guerra in Ucraina, dicendo che «l’unica via d’uscita è rimanere calmi e razionali e creare le condizioni per una soluzione politica». Durante un incontro a Berlino con la sua omologa tedesca Annalena Baerbock – fa sapere il suo portavoce – Qin ha affermato «la Cina non è né un creatore di conflitti né un partecipante al conflitto, ma un sostenitore della pace e un promotore di colloqui di pace».
Qin ha esortato la Germania a «svolgere un ruolo di primo piano e avanzare proposte concrete per la costruzione di un quadro di sicurezza europeo equilibrato, efficace e sostenibile».
Ieri la Baerbock aveva invitato la Cina a non aiutare la Russia a evitare le sanzioni europee. «Sarebbe particolarmente critico – aveva detto – se le compagnie di armamenti russe ottenessero beni legati alla guerra da altri paesi».