Ucraina, Lavrov: "La Nato fa di tutto per impedire il dialogo con Kiev"
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Ucraina, Lavrov: "La Nato fa di tutto per impedire il dialogo con Kiev"

Un'intervista all'agenzia cinese Xinhua del ministro degli Esteri di Putin ha sottolineato le difficoltà diplomatiche che si stanno incontrando per provare a porre fine alla guerra. "Stati Uniti e alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto".

Ucraina, Lavrov: "La Nato fa di tutto per impedire il dialogo con Kiev"
Sergei Lavrov
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30 Aprile 2022 - 10.21


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Sergei Lavrov ha puntato ancora il dito contro la Nato e l’Occidente, accusandoli di usare strumentalmente la questione Ucraina per attaccare la Russia e il suo governo. In un’intervista all’agenzia ufficiale cinese Xinhua, il ministro degli esteri russo ha parlato dei delicati equilibri del conflitto.

“Hanno sempre considerato l’Ucraina come uno degli strumenti per contenere la Russia”, sostenendo che prima dell’invasione russa dell’Ucraina la Nato stesse “costringendo Kiev a una scelta fittizia e falsa: o con l’Occidente o con Mosca”. I paesi Nato “stanno facendo di tutto per impedire” un cessate il fuoco negoziato con l’Ucraina, mentre la Russia è “favorevole al proseguimento dei colloqui, anche se non stanno andando bene”, negoziati che prevedono – afferma – la “revoca delle sanzioni” con la “bozza di un eventuale trattato” che sarebbe oggetto delle discussioni quotidiane” tra le delegazioni.

“Negli ultimi anni – sostiene il ministro degli Esteri russo – Stati Uniti e alleati non hanno fatto nulla per fermare il conflitto intra-ucraino”. “Hanno ‘pompato’ il regime di Kiev con armi” e “in generale portato avanti lo sviluppo politico-militare del territorio dell’Ucraina, hanno incoraggiato il corso aggressivo anti-russo perseguito dalle autorità di Kiev”.

Per Lavrov, la Russia non aveva “altra scelta che riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk”, lanciare l’ “operazione militare speciale” e – afferma – “ora stiamo assistendo alla manifestazione del classico ‘doppio standard’ e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale”.

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