Usa e Gran Bretagna rimpatriano il personale diplomatico non essenziale dall'Ucraina: l'Ue resta
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Usa e Gran Bretagna rimpatriano il personale diplomatico non essenziale dall'Ucraina: l'Ue resta

Consiglio Affari Esteri dell'Ue, in collegamento Blinken. Borrell: "Non decidiamo oggi sulle sanzioni alla Russia"

Usa e Gran Bretagna rimpatriano il personale diplomatico non essenziale dall'Ucraina: l'Ue resta
Soldato americano in Ucraina
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24 Gennaio 2022 - 10.20


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L’Ucraina è in costante tensione per un eventuale attacco della Russia dopo l’invasione militare: Stati Uniti e il Regno Unito hanno infatti avviato il rimpatrio delle famiglie dei personale diplomatico non essenziale di stanza a Kiev proprio per questo motivo.

Ieri il Dipartimento di Stato americano ha sottolineato che, in caso di conflitto armato, potrebbe non essere in grado di garantire un’evacuazione, sollecitando quindi tutti i cittadini statunitensi su suolo ucraino a valutare di lasciare immediatamente il Paese.  Sulla scia della decisione del Governo di Washington, anche Londra ha avviato il ritiro di metà del suo staff. Gli Usa fanno sapere che continueranno “a fornire tale assistenza per sostenere le Forze armate ucraine nel loro continuo sforzo di difendere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina dall’aggressione russa”. L’ambasciata americana a Kiev resta operativa.

L’Ue resta. Oggi si tiene il Consiglio degli Affari esteri, collegato Anthony Blinken. “Il segretario di Stato americano ci spiegherà le ragioni dell’annuncio del ritiro del personale americano. Noi non faremo lo stesso perché non ne vediamo il motivo” ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. “I negoziati vanno avanti, non vedo perché ce ne dobbiamo andare. Il personale Ue resterà in Ucraina a meno che Blinken non ci dia ragioni per una scelta diversa”. Quanto alle decisioni previste per oggi,  “sulle sanzioni vogliamo agire in forte coordinamento con i nostri partner: gli Usa, il Canada e il Regno Unito. Al momento stiamo continuando a costruire un forte pacchetto di sanzioni, ma nulla di concreto verrà approvato oggi. C’è un processo, il processo è in corso, sarà tutto pronto quando necessario, ma oggi non annunceremo nulla”.

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