La Lombardia non userà più i ventilatori russi: hanno ucciso sei pazienti a Mosca
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La Lombardia non userà più i ventilatori russi: hanno ucciso sei pazienti a Mosca

"I respiratori polmonari avevano provocato due incendi in altrettanti ospedali russi, causando sei morti. I ventilatori erano arrivati a Bergamo e Milano“

Un ventilatore
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15 Maggio 2020 - 12.41


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Erano arrivati a Milano e Bergamo il 22 marzo scorso, nell’ambito della missione di aiuti denominata “Dalla Russia con amore”. E ora, su indicazione del ministero della Salute, la regione Lombardia ha deciso di sospendere l’uso di circa 150 respiratori polmonari di fabbricazione russa. Questi respiratori – modello Aventa-M, prodotti da Upz – hanno provocato due incendi in altrettanti ospedali, a Mosca e San Pietroburgo, con un tragico bilancio: rispettivamente un morto e cinque morti. In Russia è stata aperta un’inchiesta sugli incendi e sui morti. 

Per questo motivo l’ente statale russo che controlla il sistema sanitario, Roszdravnadzor, aveva già sospeso l’utilizzo di questi ventilatori, e così ha fatto la Lombardia, anche se il lotto incriminato sarebbe stato prodotto dopo il primo di aprile, quindi non farebbe parte dello stesso lotto arrivato in Italia. I ventilatori erano comunque già fermi, sia a Bergamo sia a Milano, per il calo dei pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid-19.

Come riporta MilanoToday, i respiratori facevano parte della missione umanitaria “Dalla Russia con amore”, arrivata il 22 marzo all’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma) sotto l’egida del Ministero della Difesa russo. I mezzi militari hanno poi percorso le autostrade italiane per dirigersi verso la Lombardia. 
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