Nell'inferno di fuoco australiano sono morti un miliardo di animali
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Nell'inferno di fuoco australiano sono morti un miliardo di animali

Bruciati 8,4 milioni di ettari di boschi (una superficie equivalente allʼintera Austria). Almeno 2mila case sono state distrutte

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8 Gennaio 2020 - 10.04


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Oltre 180 persone sono state arrestate dalla polizia in Australia per aver appiccato incendi nel Nuovo Galles del Sud, mentre proseguono i devastanti roghi, che hanno ucciso, secondo il Wwf, oltre un miliardo di animali. Da settembre a oggi sono andati in fumo oltre 8,4 milioni di ettari di boschi (una superficie equivalente all’intera Austria). Nella maggior parte dei casi si è trattato di incendi provocati dall’uomo. 

Almeno duemila case sono state distrutte nei roghi in cui sono morti almeno 25 persone, mentre i soccorritori si apprestano a far fronte ad un ulteriore peggioramento delle condizioni meteo.

Il caldo ha concesso nelle ultime ore una breve tregua e i vigili del fuoco ne stanno approfittando per ampliare le linee di contenimento intorno ai focolai. E’ probabile che le temperature saliranno di nuovo verso la fine della settimana e vi è il timore che i due incendi maggiori in atto nel Nuovo Galles del Sud possano finire per confluire in un unico, gigantesco, fronte di fuoco.

Wwf: “Oltre un miliardo di animali morti nei roghi” Oltre un miliardo di animali potrebbero essere stati uccisi direttamente o indirettamente dagli incendi che hanno bruciato. Secondo l’associazione Wwf Australia si tratta di “una’apocalisse, è una perdita straziante che comprende migliaia di preziosi koala della costa centro-nord del New South Wales, insieme ad altre specie iconiche come canguri, wallaby, petauri, potoroo e uccelli melifagi”.

Fumo degli incendi arriva in Cile e Argentina Il fumo degli incendi ha viaggiato più di 12mila chilometri ed è arrivato lunedì, ben visibile, nei cieli di Cile e Argentina, senza però pericoli per la salute dei loro abitanti. A segnalarlo sono diversi siti di quotidiani locali, come il Clarin e La Tercera. Il fumo si è visto soprattutto nella zona centrale del Cile, dove una nebbiolina ha coperto il cielo, ed è probabile che permanga in queste condizioni almeno fino a martedì.

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