Il vice-presidente Ue contro Orban: si è comportato da codardo
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Il vice-presidente Ue contro Orban: si è comportato da codardo

Frans Timmermans critica il leader ungherese mentre l'europarlamento discute se sanzionare Budapest per le leggi liberticide

Il premier ungherese  Orban
Il premier ungherese Orban
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11 Settembre 2018 - 17.33


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Parole durissime contro un ‘sultano’ che si trincera dietro il cristianesimo:  “Quando critichiamo il governo ungherese lo facciamo in modo preciso. Venire a dirci che se critichiamo il governo” di Budapest “allora stiamo criticando il popolo ungherese, questo è un atteggiamento da codardi”. Lo ha affermato il vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans a Strasburgo replicando al discorso del premier ungherese Orban. “Se credete in queste leggi fatevene carico e poi ne parliamo, perché altrimenti è una cosa da codardi”, ha aggiunto.
La deriva liberticida dei reazionari magiari

Dalla legge sul diritto d’asilo che introduce la detenzione obbligatoria a quella sulle università che penalizza la Central European University del magnate americano George Soros, fino alle norme sul finanziamento alle ong: è dalla riforma costituzionale del 2013 che l’Ungheria di Victor Orban si è messa in rotta di collisione con l’Ue sullo Stato di diritto. Di seguito l’elenco completo della accuse europee.
Migranti. Per la Ue la riforma della legge sull’asilo presenta gravi violazioni dei diritti umani, prima fra tutte la detenzione obbligatoria di tutti i richiedenti asilo, compresi i minori, per l’intera durata della procedura di asilo.
Diritti sociali. Dal dicembre 2010, quando il governo di Orban ha adottato una modifica della cosiddetta legge sugli scioperi, sono in linea di principio illegali. E a giudicarne la loro legittimità è un organo statale.
Libertà accademica. Una nuova legge pone limiti molto stringenti alle università dell’Ue e di Paesi terzi, in contrasto con il diritto di libertà accademica, quello all’istruzione e la libertà d’impresa stabiliti dalle norme europee. Per questo a dicembre scorso la Commissione Ue ha deferito il Paese alla Corte di Giustizia della Ue.
Indipendenza della giustizia. La Costituzione modificata ha dato facoltà al’Ufficio governativo dei giudici (organo istituito al posto del Consiglio superiore della magistratura) di spostare a piacimento giudici e processi. Inoltre ha limitato l’indipendenza dei magistrati, oltre a obbligarli ad andare in pensione a 65 anni. Ridotte le competenza della Corte costituzionale.
Guerra alle Ong. La Commissione Ue ha avviato una procedura d’infrazione contro i requisiti più stringenti per le organizzazioni che ricevono finanziamenti dal’estero perché viola le norme sulla circolazione dei capitali. Di fatto, ha spiegato l’Onu, servono a limitare o bloccare l’attività delle ong che si occupano di diritti e di migranti.
Controllo dei media. Secondo l’Ue le nuove leggi sui media limitano libertà di opinione ed espressione e non garantiscono una stampa priva di censura e restrizioni. Il Consiglio dei media e l’Autorità non sono indipendenti e hanno poteri normativi e sanzionatori eccessivamente ampi.

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