Il rapper XXXTentacion ucciso a colpi di pistola: caccia al killer
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Il rapper XXXTentacion ucciso a colpi di pistola: caccia al killer

E' successo in Florida davanti ad un concessionario di motociclette. A sparare due uomini fuggiti a bordo di un Suv. L'artista 20enne è fra i più popolari della scena rap statunitense

XXXTentacion
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19 Giugno 2018 - 08.23


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Un’altra morte violenta nel mondo del rap Usa. XXXTentacion, al secolo Jahseh Dwayne Onfroy, 20enne della Florida, è stato ucciso a colpi di pistola all’uscita di un concessionario di motociclette. L’artista è tra i rapper più popolari negli Stati Uniti e il suo ultimo album è al primo posto nella classifica di Billboard.
XXXTentacion è stato raggiunto da alcuni proiettili mentre usciva da un concessionario di moto a nord di Fort Laudardale, a Deerfiled Beach, 70 chilometri a nord di Miami. Ad aprire il fuoco, secondo una prima ricostruzione dello sceriffo, “almeno uno dei due sospetti”, che è poi fuggito dalla scena del crimine insieme a un altro uomo a bordo di un Suv di colore scuro. Al momento la polizia non esclude l’ipotesi della rapina. Il giovane rapper è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove ne è stata dichiarata la morte.
Onfroy aveva avuto problemi con la giustizia fin dall’età di 16 anni, quando fu spedito in riformatorio per possesso illegale di armi da fuoco. Nel 2016 fu arrestato per rapina ed aggressione a mano armata e successivamente arrivarono le accuse di aver picchiato la sua fidanzata incinta, per le quali era indagato.
Considerata una delle stelle più brillanti della nuova generazione dell’hip-hop americano, XXXTentacion ha guadagnato la fama pubblicando le sue tracce sulla piattaforma SoundCloud. La sua musica, molto cupa e con suoni ovattati, evocava spesso la sua depressione e il suo passato da criminale. Il suo secondo album prodotto in studio, “?”, è balzato al primo posto della classifica Billboard fin dall’uscita a marzo. I suoi dischi hanno finora venduto oltre due milioni di copie negli Stati Uniti.
XXXTentacion era anche al centro di polemiche. Già condannato per aggressione, stava aspettando il processo per l’accusa di aver picchiato la sua ex fidanzata, incinta. Le sue tracce sono state rimosse dalle playlist di Spotify, come parte della nuova politica editoriale della piattaforma di streaming, che mira a non evidenziare più gli artisti che hanno “fatto qualcosa di particolarmente dannoso o odioso”.

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