I curdo-siriani accusano la Russia: ci hanno traditi per accordarsi con il Sultano
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I curdo-siriani accusano la Russia: ci hanno traditi per accordarsi con il Sultano

I miliziani delle Unità di difesa del popolo denunciano il voltafaccia di Mosca: omai appartengono al fronte ostile alla nostra causa

L'offensiva turca ad Afrin
L'offensiva turca ad Afrin
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22 Gennaio 2018 - 16.12


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Tutti lo avevano capito. Mosca non vuole i curdo-siriani tra i piedi perché da un lato con la loro richiesta di autonomia danno fastidio al loro alleato Assad, dall’altra perché sono considerati il mezzo con il quale gli Stati Uniti vogliono restare in Siria. Da qui il via libera al nemico-amico Erdogan per dare fastidio al Rojava, regione indigesta sia ad Ankara e Damasco.
E i curdo-siriani accusano: la Russia ha “tradito” gli accordi che aveva con i miliziani curdi delle Unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg) e “si è messa d’accordo con la Turchia” che sabato scorso ha lanciato un’offensiva giorni contro Afrin, città bastione delle forze curde nel Nord della Siria. E’ quanto ha detto il comandante generale delle Ypg, Sipan Hamo, in una dichiarazione riportata dai media curdi.
“La Russia con le sue politiche e le sue posizioni a fianco della Turchia appartiene ormai al fronte ostile al nostro popolo – ha detto Hamo – avevamo alcuni accordi con la Russia, ma nel giro di una notte la Russia ha sbattuto al muro queste intese tradendoci”.
“Questo voltafaccia conferma l’ipocrisia russa – ha aggiunto – la Russia è uno Stato che mercanteggia ed è evidente che si è messa d’accordo con la Turchia su alcune questioni e ha ottenuto quel che voleva. Pertanto la posizione di oggi della Russia è una posizione senza principi”.
 I curdo-siriani hanno aggiungo: L’offensiva lanciata dall’esercito turco nel Nord della Siria “è un chiaro sostegno” ai jihadisti dello Stato Islamico (Isis). E’ l’accusa lanciata oggi contro Ankara dalle forze democratiche siriane (SDF), un’alleanza anti-Isis sostenuta da Washington e dominata dalle Unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg) ritenute dalla Turchia “un gruppo terroristico”.
“Questo attacco barbaro (…) è un chiaro sostegno all’organizzazione terroristica” dell’Isis, ha denunciato l’SDF in una dichiarazione in cui si afferma inoltre che “nonostante la perdita dei suoi principali bastioni”, il gruppo jihadista “conserva ancora una forza significativa” nel Paese arabo.

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