La rinascita di Raqqa: celebrato il primo matrimonio dopo la cacciata dell'Isis
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La rinascita di Raqqa: celebrato il primo matrimonio dopo la cacciata dell'Isis

La festa nel cortile di casa, mentre a poca distanza la distruzione ricorda gli anni delle violenze dei miliziani

Matrimonio a Raqqa
Matrimonio a Raqqa
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29 Ottobre 2017 - 13.57


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E’ stato il primo ad essere celebrato a Raqqa, dopo la liberazione dall’Isis, e poco importa se la festa si è svolta nel cortile di casa, una delle poche che è rimasta in piedi dopo i bombardamenti dell’esercito siriano e dei suoi alleati.

A testimoniare il dramma di questa città il fatto che, per arrivare nel luogo della festa, il piccolo corteo che accompagnava la sposa è dovuto passare lungo una strada sovrastata da macerie e niente altro. Laddove prima c’erano negozi e abitazioni, ora c’è solo un silenzio spettrale. 
Ma a Ahmed ed Heba poco importa. Sono felici, anche se Heba, nel rispetto che la tradizione riserva alle donne, resta sorridente, ma non più di tanto, infagottata nell’abito bianco fatto arrivare da chissà dove in una città che, sino a poche settimane fa, doveva sottostare alla sharja ed alle limitazioni imposte dai miliziani, che le facevano rispettare anche a costo di uccidere chi disobbediva. Heba è truccata, con le labbra appesantite dal rossetto e le sopracciglia disegnate in modo deciso e, sul dorso delle mani, i complicati disegni all’henna, secondo la dizione araba.

Accompagnata dalla madre, Heba, tenendo in mano un bouquet di fiori di seta, attraversa il cortile tra la zaghroutah (il tradizionale grido di gioia delle donne arabe) delle sue parenti e lo sguardo ammirato degli invitati. Poi si siede, su una sedia di plastica che a lei deve sembrare un trono, con il corpetto dell’abito diventato un puntaspilli per attaccarvi le banconote che gli invitati hanno regalato alla coppia. Accanto a lei, Ahmed sembra confuso, quasi non si renda conto che la guerra e finita e che a lui ed agli altri ragazzi di Raqqa spetta il compito di fare rinascere la città. Mentre parte la musica, si comincia a ballare e i passi di danza, aggraziati e coordinati, non scampano ai smartphone impugnati dai bambini. Osman, è il padre dello sposo e non nasconde la sua gioia per questo matrimonio, ”che è il primo a Raqqa da quando è stata liberata. Prima per noi era impossibile anche scegliere cosa indossare”.

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