Gb alle urne: favorito un laburista musulmano per la sfida di Londra
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Gb alle urne: favorito un laburista musulmano per la sfida di Londra

L'Inghilterra alle urne per il prossimo primo cittadino della City e rinnovare i parlamenti delle regioni autonome Scozia, Irlanda del Nord e Galles. Sadiq Khan favorito.

Sadiq Khan
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5 Maggio 2016 - 16.22


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In un clima plumbeo tra antieruropeismo e respingimento dei migranti, sondaggi e commentatori prevedono per il voto di oggi in Gran Bretagna un sindaco musulmano sulla vetta della più grande città d’Europa. Non solo. Anche una sonora sconfitta per Jeremy Corbyn. Anche se questi due appartengono alle stesso partito: il Labour.
Partito che potrebbe conquistare Londra, ma perdere seggi nel resto del paese. Un successo nella capitale premierebbe più il candidato, Sadiq Khan, religione islamica, origine pakistana, avvocato dei diritti umani, che il leader laburista: i rapporti fra i due non sono buoni. Un arretramento a livello nazionale, invece, verrebbe inevitabilmente attribuito a Corbyn e potrebbe fare scattare, secondo le indiscrezioni, un “golpe” interno per detronizzarlo e sostituirlo con un altro leader. Operazione tuttavia non facile, con le nuove regole che il Labour si è dato.

I seggi sono aperti dalle 7 di questa mattina fino alle 22 di questa sera. Oltre che per eleggere il sindaco di Londra, che è indubbiamente la sfida più affascinante, si vota per rinnovare i parlamenti di tre regioni autonome, Scozia, Irlanda del Nord, Galles, creati dalla devolution di Tony Blair due decenni or sono; e per i poteri locali nelle città dell’Inghilterra. Gli ultimi sondaggi per Londra davano in testa il laburista Khan nella sfida contro il conservatore Zac Goldsmith: entrambi deputati, il primo è stato anche ministro dei Trasporti nel governo di Gordon Brown, il secondo ha fama di ambientalista e moderato, dunque capace di prendere voti anche in una metropoli prevalentemente progressista come è la capitale. Ma in campagna elettorale, per recuperare terreno, Goldsmith ha usato ogni mezzo per infangare il suo avversario, accusandolo in sostanza di essere amico di estremisti e terroristi.

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