Ferrari e mitra, Mosca come il Far West
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Ferrari e mitra, Mosca come il Far West

Un corteo di auto di lusso per il centro di Mosca, e dai finestrini raffiche di mitra per far festa. Potevano uccidere, ma solo una multa.[Maria Magarik]

Ferrari e mitra, Mosca come il Far West
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9 Ottobre 2012 - 23.47


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di Maria Magarik

Una Ferrari Testa rossa sfreccia sulle strade del centro di Mosca. Al seguito, un corteo di auto di lusso. Tutte corrono ad altissima velocità. Se qualcuno prova a sorpassarle, dalle auto di lusso in corteo partono degli spari.

Dai finestrini sporgono mani armate che sparano in alto. Anche dalla Ferrari Testa Rossa che apre il corteo, urla di giubilo e raffiche di mitra.
La polizia autostradale insegue la folle fila di auto, ferma i protagonisti di un fatto davvero inaudito ed inedito per il sorvegliatissimo centro della capitale russa. Gli agenti, stupiti, si trovano di fronte una giovanissima coppia che festeggia le nozze con tanto di amici e parenti arrivati per l’occasione dai lontani villaggi delle montagne del Caucaso. In una Mosca che pure, in questi anni, in fatto di criminalità, qualcosa ha visto, il fatto appare incredibile, si impone nelle news delle tv.

Interrogati dalla polizia, i festeggianti prima negano, poi inchiodati dal video realizzato da un giornalista locale, ammettono, giustificandosi che sulle montagne del Caucaso da sempre quando si fa festa si usa a sparare in aria: le raffiche – dicono – segnano i matrimoni,le nascite ed anche i funerali. Lo sposo, un 24enne, racconta, con le lacrime agli occhi, di vivere a Mosca da tanti anni e di essersi fatto trascinare dall’ emozione e dalla tradizione e dalla cultura del suo Caucaso. I poliziotti – cosa che accade di rado in Russia – si dimostrano comprensivi nei confronti della coppia daghe stana e dei loro focosi invitati in armi: pochi rubli di multa, e la festa di nozze può andare avanti. Il fatto di cronaca é sulle prime pagine dei giornali e dei siti on line. Alcuni, vicini ai nazionalisti, parlano dell’impunità della mafia caucasica che si può permettere di sparare impunemente per le strade di Mosca, altri ragionano dell’eterno scontro culturale tra l’Europa e l’Asia. Altri ancora – e sono veramente pochi – constatano, con amarezza, che nella capitale russa é più’ facile organizzare una sparatoria in pieno giorno che chiedere magari un’autorizzazione per organizzare una manifestazione, esprimere pubblicamente il proprio punto di vista. Il pensiero di queste testate va prima di tutto alle Pussy Riot che scontano due anni di carcere per aver manifestato il dissenso senza alcun rischio per la vita degli altri. A Mosca, due pesi e due misure.

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