Il Covid dilaga ma Basetti insiste: "La medicina non è una scienza esatta, ci vuole ottimismo"
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Il Covid dilaga ma Basetti insiste: "La medicina non è una scienza esatta, ci vuole ottimismo"

Parla il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova

Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova
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21 Ottobre 2020 - 17.47


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Per carità l’ottimismo è meglio del pessimismo e la razionalità è meglio della paura. Il problema è che questi messaggi si sono tradotti un un libera tutti e a forza di non avere paura e di essere ottimisti la pandemia sta tornando.
“La speranza è quasi una necessità biologica dell’individuo. La gente ne ha un grande bisogno e nessuno ha il diritto di togliergliela, ma ha il dovere di mantenerla viva. Il che non significa dare illusioni e sogni, non è un non dire la verità, ma fargli capire che non resterà mai solo nei momenti difficili e che oggi il sistema sanitario è più pronto a gestire l’infezione. E, poiché la medicina non è una scienza esatta, ci sarà sempre un margine di ottimismo su cui puntare. Un medico è completo se unisce tecnica e umanità e sa dare al suo paziente anche questi messaggi”.


Lo scrive su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria.
“I malati ascoltano chi li cura o li curerà e traggono fiducia e speranza, oltre che dalle parole, anche dal loro atteggiamento – prosegue Bassetti – Il malato non vuole atteggiamenti autoritari, distaccati, irritazione, indisponibilità al colloquio, ma calore e comprensione per guardare a un futuro di speranza. Sono convinto che il medico debba essere portatore di speranza e la sua umanità sia la prima chiave d’accesso all’umanità del malato o del potenziale malato”.

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