La denuncia dell’Iss: l’epidemia peggiora, i giovani infettano gli anziani
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La denuncia dell’Iss: l’epidemia peggiora, i giovani infettano gli anziani

Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 2.280 focolai attivi di cui 691 nuovi. Si teme una nuova ondata di ricoveri.

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11 Settembre 2020 - 19.49


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Lo hanno detto, sono stati presi per “terroristi”, ma poi è accaduto. Dopo la sbornia estiva, dei viaggi senza regole, della movida e delle discoteche ora sono i giovani a trasmettere l’iniezione si meno giovani. Contagi che da quello che è emerso avvengono soprattutto dentro le famiglie.

In Italia si osserva un lento e progressivo peggioramento dell’epidemia di SARS-Cov-2: è quanto rileva il Report settimanale del Ministero della Salute che – pur osservando come l’Italia non sia così in difficoltà come negli altri Paesi europei, Spagna in primis – anche in questa settimana si rileva una trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale. Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 2.280 focolai attivi di cui 691 nuovi.

A preoccupare in particolar modo la crescita dei ricoveri per Covid-19 negli ospedali italiani, sia nei reparti medici che nelle terapie intensive con valori superiori al 5% per alcune regioni. “In quasi tutte le regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva. A livello nazionale il tasso di occupazione in area medica è aumentato dall’1 al 2%, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva dal 2% al 3%, con valori superiori al 5% per alcune regioni“.

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Epidemia in lento ma progressivo peggioramento: il preoccupante report Iss

Sebbene, non siano ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali – precisano Iss e ministero – la tendenza osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno.

Coronavirus, trasmissione da giovani a anziani

Secondo il report Iss i focolai anche di dimensioni rilevanti, sono troppo spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero.

“Questo sta comportando anche una trasmissione locale dalla popolazione più giovane a quella più fragile o anziana, soprattutto all’interno della famiglia, che si riflette anche in un maggiore impegno dei servizi ospedalieri”.

Si raccomanda quindi di adottare tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare.

Secondo il Report, infine, il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso inferiore rispetto a quello di altri paesi europei, ma con un aumento da sei settimane consecutive. Il rispetto delle misure di prevenzione e della quarantena raccomandate dalle autorità sanitarie resta un elemento cruciale ed ineludibile per contrastare la diffusione dell`infezione.

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