Matteo Renzi si avvicina alla destra: "Firmo per l'elezione diretta del premier"
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Matteo Renzi si avvicina alla destra: "Firmo per l'elezione diretta del premier"

Matteo Renzi: "Le difficoltà del ceto medio italiano crescono, tra inflazione e benzina, tra liste d'attesa e tasse. Eppure... Eppure sembra che la politica italiana parli di fuffa, del niente. Sono veramente sorpreso".

Matteo Renzi si avvicina alla destra: "Firmo per l'elezione diretta del premier"
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1 Agosto 2023 - 11.25


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Matteo Renzi ha parlato in conferenza stampa al Senato, sui social network aveva preannunciato quale sarà il contenuto delle sue dichiarazioni. “In queste ore i problemi geopolitici sono impressionanti, dall’Ucraina all’Africa, dal Medioriente al Sudest asiatico”.

“Le difficoltà del ceto medio italiano crescono, tra inflazione e benzina, tra liste d’attesa e tasse. Eppure… Eppure sembra che la politica italiana parli di fuffa, del niente. Sono veramente sorpreso”.

L’ex segretario del Pd, ha però anche aperto all’elezione diretta del premier, come voluto dalla destra guidata da Giorgia Meloni.

“Firmo qui di fronte a voi la proposta di legge di revisione costituzionale che il governo non ha avuto la forza di fare in nove mesi, chiacchiera, chiacchiera ma non la fa allora la presento io: “Disposizioni per l’introduzione dell’elezione diretta del presidente del consiglio dei ministri”.

“La nostra proposta di legge per l’elezione diretta del presidente del Consiglio, eletto a suffragio universale e diretto, contestualmente al voto per le politiche, con potere di nomina e revoca dei ministri è una proposta che a parole ha il consenso della maggioranza e di parte dell’opposizione, ma sono nove mesi che fanno melina. Fa parte del nostro programma elettorale, se qualcuno non ci sta lo dica”, aggiunge.

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“Su cosa pensa Calenda è giusto chiedere a Calenda, anche se lui spesso si esercita a dire quello che penso io. Sull’elezione diretta del premier è nel programma, poi si può cambiare idea. Sulla commissione Covid Azione ha votato a favore, poi non siamo una caserma si può anche votare no”.

“A chi dice che appoggiamo il governo dico che siamo gli unici che fanno una opposizione seria e non ideologica, che non portano le badierine in piazza, ma le nostre proposte di legge”.

Sulla questione Santanché:  “Il ministro Santanchè alla luce delle sue vicessitudini giudiziarie, del seguito del dibattito parlamentare, deve lasciare il proprio scranno di ministro? Noi non abbiamo mai immaginato di collegare le vicende giudiziarie dei ministri con le loro dimissioni”.

“Noi riteniamo che questo modo di fare, inaugurato dal centrodestra e dai grillini contro di noi non ci appartiene. Noi domani votiamo la sfiducia al Governo Meloni. Noi non siamo politicamente con Meloni, Santanchè e gli altri, siamo contro. Siamo all’opposizione, ma non utilizzeremo mai le vicente giudiziarie per attaccare gli avversarie. Poi ci sono degli elementi che lasciano in capo al singolo ministro o al premier le valutazioni di opportunità e quelle sono libere”.

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