Matteo Renzi attacca ancora il Pd: "Con Elly Schlein Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli"
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Matteo Renzi attacca ancora il Pd: "Con Elly Schlein Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli"

Matteo Renzi: «Se Giorgia Meloni dorme tranquilla, lo deve proprio alla fallimentare strategia del Pd: Elly Schlein ha spostato sempre più a sinistra il partito».

Matteo Renzi attacca ancora il Pd: "Con Elly Schlein Giorgia Meloni può dormire sonni tranquilli"
Renzi e Meloni
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7 Febbraio 2024 - 09.23


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Matteo Renzi, intervistato da Libero, non ha perso occasione per attaccare il Pd e la segretaria Elly Schlein che, secondo il leader di Italia Viva, starebbe favorendo e non poco l’ascesa di Giorgia Meloni.

«Vogliamo tornare a fare politica, non solo tweet che collezionano like. E se Giorgia Meloni dorme tranquilla, lo deve proprio alla fallimentare strategia del Pd: dal capolavoro di Enrico Letta, che ha vivisezionato l’opposizione mettendo veti dettati dal rancore, a Elly Schlein, che ha spostato sempre più a sinistra il partito».

Dall’ex premier arrivano critiche sia per la segretaria dem che per il presidente del M5S, Giuseppe Conte: «Il Pd di Elly Schlein ha deciso di rinunciare al pragmatismo riformista: sfila ai gay pride, ma non porta a casa leggi sui diritti. Parla di salario minimo, ma non dice una parola sui salari bassi della classe media. Giuseppe Conte, poi, è il camaleonte influencer per eccellenza: è passato dal definirsi populista a progressista, ha utilizzato il reddito di cittadinanza per incamerare consenso, ha prodotto il disastro del superbonus. Però sui social va alla grande», punge Renzi.

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“E se Giorgia Meloni dorme tranquilla, lo deve proprio alla fallimentare strategia del Pd: dal capolavoro di Enrico Letta, che ha vivisezionato l’opposizione mettendo veti dettati dal rancore, a Elly Schlein, che ha spostato sempre più a sinistra il partito”. Renzi osserva inoltre che «sembra di essere tornati alla nostalgia dell’Unione sovietica, fra elogi a Lenin e Goffredo Bettini che suggerisce di recuperare la scintilla della Rivoluzione d’ottobre. Noi abbiamo scelto di non essere ambigui: ho detto chiaro alla Knesset, da premier, che bisogna lavorare sull’idea dei `due popoli, due Stati´, ma non si può non stare nettamente dalla parte di Israele contro il terrorismo di Hamas. Noi siamo saldamente dalla parte dell’occidente, lasciamo le altre opposizioni alla loro ambiguità».

A proposito di ambiguità: da sinistra l’accusa è di fare sponda con la maggioranza sul premierato: «Mi sono giocato tutto con il referendum del 2016. L’elezione diretta del premier, il sindaco d’Italia, era nel programma del Terzo Polo. Dirò di più. è una proposta storica del Pds. Io, a differenza di altri, non cambio idea solo perché sono – e resto saldamente – all’opposizione del governo». «Serve ridare voce ai cittadini – conclude Renzi – e garantire stabilità. Detto questo, la riforma è pasticciata e la maggioranza la sta gestendo in modo confusionario». 

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