Tre dirigenti di Articolo Uno nella direzione del Pd: il partito si trasforma in associazione
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Tre dirigenti di Articolo Uno nella direzione del Pd: il partito si trasforma in associazione

Arturo Scotto: "L'ingresso di Alfredo D'Attorre, Maria Cecilia Guerra e Arturo Scotto nella nuova Direzione del Pd segna la «ricomposizione» della frattura che portò alla nascita del partito"

Tre dirigenti di Articolo Uno nella direzione del Pd: il partito si trasforma in associazione
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13 Marzo 2023 - 16.51


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La frattura si è ricomposta e Articolo Uno, che già con Letta si era riavvicinato al Pd, ora ne è parte integrante: “L’ingresso ieri di Alfredo D’Attorre, Maria Cecilia Guerra e Arturo Scotto nella nuova Direzione del Pd di Elly Schlein segna, anche concretamente, la «ricomposizione» della frattura che portò alla nascita di Articolo 1. E a breve, spiega il coordinatore Scotto si terrà l’assemblea del partito che porterà alla trasformazione da «soggetto politico ad associazione».

Onorevole Scotto, Articolo 1 chiude? «Diciamo che è finito il primo tempo di Articolo 1 come partito politico. A breve faremo un’assemblea dove decideremo insieme di trasformarci. Inizia un secondo tempo dove cambieremo statuto e missione: Articolo 1 diventerà un’associazione politico culturale. Un secondo tempo in cui dare una mano alla costruzione del nuovo Pd provando a dare sbocco alla nostra comunità». Sarete la nuova sinistra Pd? «Il Pd ha già troppe correnti, non ne aggiungeremo un’altra noi…».

Come è andata ieri la prima assemblea del Pd dell’era Schlein? «Ho visto un clima molto positivo dal punto di vista della ricomposizione post congressuale. Un segnale importante». Schlein e Bonaccini riusciranno a lavorare insieme o si finirà alle solite fibrillazioni interne? «Mi sembra che la volontà della segretaria sia quella di portare avanti un lavoro unitario. Oggi questo passa attraverso la definizione netta di un partito di sinistra che abbia una cultura di governo».

 Scotto, ce la farà Schlein a tenere insieme l’unità interna con la nettezza delle posizioni? «La missione del Pd l’hanno indicata gli elettori delle primarie e noi non possiamo deludere quanti sono tornati a scommettere su una grande forza di sinistra e hanno chiesto un cambiamento netto di metodi e contenuti. Ieri all’assemblea ho visto, come dicevo, una importante ricomposizione post congressuale ed insieme una linea politica altrettanto netta che mette al centro la questione sociale e prova ridefinire il profilo di questo nuovo Pd».

La costituente andrà avanti? «Noi pensiamo che il processo costituente debba andare avanti. Dobbiamo far vivere la forza delle primarie nella costruzione di un nuovo soggetto politico, di un nuovo Pd che dia potere a chi decide di partecipare e impegnarsi prendendo la tessera, che metta radici nella società, nell’associazionismo, nel sindacato».

Nei prossimi giorni ci sarà già un’occasione di confronto con la partecipazione della segretaria Schlein al congresso della Cgil… «Lì c’è da ricomporre una frattura che negli ultimi anni è cresciuta. Va portata avanti la battaglia fatta in questi mesi per la Carta universale dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Un modo per ricomporre la frattura del Jobs Act».

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