Accise, Giorgia Meloni annaspa tra supercazzole e negazione di se stessa
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Accise, Giorgia Meloni annaspa tra supercazzole e negazione di se stessa

Giorgia Meloni ha scelto di togliere lo sconto sul carburante per favorire i furbi, chi è già ricco e il mondo del calcio. Ha preferito una patrimoniale sulle tasche degli italiani

Accise, Giorgia Meloni annaspa tra supercazzole e negazione di se stessa
Giorgia Meloni
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12 Gennaio 2023 - 21.47


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Giorgia Meloni annaspa e per nascondere la grande menzogna delle accise che giurava avrebbe tagliato ora arriva a smentire se stessa e a minimizzare ciò che quando stava all’opposizione considerava uno scandalo.

E poi Giorgia Meloni dimentica un piccolo particolare: mentre ha tolto lo sconto sul carburante e quindi ha di fatto decretato una ‘patrimoniale’ che pesa sulle tasche di tutti gli italiani (e che ha ripercussioni per i costi dei trasporti e i costi di cibo merci) ha favorito i furbi con i soliti condoni, ha abbassato le tasse alle partite iva fino a 84 mila euro e ha aiutato il mondo del calcio. Una questione di scelte.

Il caro carburanti resta al centro dell’agenda di governo. Venerdì l’esecutivo incontrerà la categoria dei benzinai “per ribadire che non c’è alcuna volontà di fare scaricabarile”. Lo ha detto Giorgia Meloni, sottolineando che “con i soldi che sarebbero costati tagliare le accise per quattro mesi abbiamo tagliato di un ulteriore punto le tasse sul lavoro per un intero anno”.

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Intervenendo al Tg5, il presidente del Consiglio ha parlato poi di “sterilizzazione delle accise: se il prezzo sale oltre una determinata soglia, quello che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo dei carburanti. Che è quello che si sta facendo anche con questo decreto”.

Secondo Meloni, “la gran parte dei gestori si sta comportando con grande responsabilità e forse proprio a loro tutela occorre individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità. Però voglio dire che occorre anche mettere la categoria al riparo da certe mistificazioni, perché quando si parla per settimana del prezzo della benzina a 2,5 euro, mentre il prezzo medio della benzina è 1,8 euro, diciamo che non aiuta”.

I soldi delle accise per il taglio delle tasse sul lavoro Un intervento per aumentare i salari, ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia a Tg5, “è una nostra priorità. Abbiamo già cominciato: con i soldi che sarebbero costati tagliare le accise per quattro mesi abbiamo tagliato di un ulteriore punto le tasse sul lavoro per un intero anno. Con i soldi che sono stati spesi in nove mesi per tagliare le accise dal precedente governo, si sarebbero potute tagliare le tasse sul lavoro di circa 7 punti. Che voleva mettere fino a 200 euro in tasca ai lavoratori con reddito fino a 35mila euro”.

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“Abbiamo scelto di mettere 10 miliardi sui redditi bassi “Noi abbiamo fatto una Manovra da 30 miliardi”, ha affermato ancora Giorgia Meloni. Venti miliardi “li abbiamo messi sulla priorità, e tutti erano d’accordo, del caro bollette. Con gli altri 10 miliardi potevamo tagliare le accise a tutti, anche ai ricchi, o concentrarli sui redditi medio-bassi, che è quello che abbiamo fatto”.

È dovuta ricorrere ad una intervista a reti unificate per difendersi e per nascondere le difficoltà. Giorgia Meloni sa che le misure del suo governo saranno del tutto inutili. Il maggiore introito del gettito Iva sull’eventuale aumento del prezzo del greggio, ammesso che ci sia, sarà su base quadrimestrale. Significa che fino ad aprile il prezzo alla pompa crescerà senza alcuna possibilità di riduzione, pesando sulle già difficili condizioni di cittadine ed imprese. Dopo l’ubriacatura un bagno di realtà per Meloni”. Così il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Bilancio Marco Grimaldi.

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