Matteo Ricci: "Pd a sinistra e combattivo per respingere l'opa ostile di Conte, Calenda e Renzi"
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Matteo Ricci: "Pd a sinistra e combattivo per respingere l'opa ostile di Conte, Calenda e Renzi"

Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei Sindaci dem, in campo per la leadership del Pd prende ancora quindici giorni per formalizzare o meno il deposito della sua candidatura alla segreteria del Pd.

Matteo Ricci: "Pd a sinistra e combattivo per respingere l'opa ostile di Conte, Calenda e Renzi"
Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro
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3 Dicembre 2022 - 11.32


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Pd, tra i protagonisti ci sarà anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci? Sicuramente sì ma non si sa in quale veste.

 “Per le candidature ufficiali c’è tempo fino al 27 gennaio, è una delle stranezze di questo bizzarro percorso congressuale. Di fatto, prendendo sul serio la Costituente, noi siamo in campo da tempo: per primi abbiamo lanciato un manifesto di 10 idee per ricostruire il Pd, frutto del giro nella provincia italiana che ci ha voltato le spalle da un decennio. Raccontano chi vogliamo e dobbiamo rappresentare: chi soffre, il lavoro e chi rischia per crearlo, chi si batte per salvare il pianeta. Questi, in sintesi, i 10 punti che porteremo in tour fino al 16 dicembre, quando ci sarà un evento nazionale a Roma”.

Lo afferma Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei Sindaci dem, in campo da tmpo per la nuova leadership del Pd ma che si prende ancora quindici giorni per formalizzare o meno il deposito della sua candidatura alla segreteria del Pd.

“Le prossime due settimane – dichiara Ricci- saranno decisive per capire se questo lavoro sui contenuti si trasformerà in qualcosa di più”. Senza nascondere che peseranno anche le decisioni finora rinviate della sinistra del partito che fa riferimento ad Andrea Orlando e Goffredo Bettini.

“Vediamo, ci si incontra sui temi e le prospettive. La mia – dice in proposito Ricci – è che il Pd tenga la barra a sinistra e sia combattivo all’opposizione: solo così potremo contrastare l’opa ostile che stiamo subendo sia da Conte sia da Renzi e Calenda. Va in questa direzione l’idea di una mobilitazione per il salario minimo, da tradurre in una proposta di legge popolare: la destra con gli evasori, noi con i lavoratori sfruttati e sottopagati”.

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