Bettini (Pd) chiude al M5s: "Non voglio fare un partito con Conte, ha solo riempito un nostro vuoto"
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Bettini (Pd) chiude al M5s: "Non voglio fare un partito con Conte, ha solo riempito un nostro vuoto"

Bettini: "Non voglio fare alcun partito con Conte. Il leader M5s gioca la sua partita. Abbiamo insieme ben governato l'Italia. Ora siamo in una fase totalmente diversa. Conte è entrato nel nostro elettorato perché la sinistra non ha fatto la sinistra".

Bettini (Pd) chiude al M5s: "Non voglio fare un partito con Conte, ha solo riempito un nostro vuoto"
Goffredo Bettini
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8 Novembre 2022 - 09.34


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Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in un’intervista al Corriere della Sera parla delle prospettive future del centrosinistra, mentre Enrico Letta ha da poco annunciato l’inizio dei lavori della costituente che si concluderanno nel congresso del prossimo 12 marzo.

“Non voglio fare alcun partito con Conte. Il leader M5s gioca la sua partita. Abbiamo insieme ben governato l’Italia. Ora siamo in una fase totalmente diversa. Conte è entrato nel nostro elettorato perché la sinistra non ha fatto la sinistra. È puerile protestare perché qualcuno conquista una parte dei nostri consensi. In politica se lasci un vuoto, qualcun altro è destinato a riempirlo”.

“È il momento dell’autonomia del Pd, di un ritorno alle ragioni della nostra esistenza – sottolinea -. Occorre scegliere il nostro punto di vista sul mondo di oggi. Questo è il senso che do al nostro congresso costituente. Siamo una forza critica che pratica il conflitto democratico, oppure condividiamo una visione “apologetica” della modernità? Stiamo con l’elmetto della Nato o per un`Europa rispettosa delle sue alleanze storiche, ma autonoma e multipolare? Siamo con il salotto buono della borghesia italiana o con il lavoro povero, la precarietà, la disoccupazione, la fatica femminile? Siamo per stroncare l’evasione fiscale e per un fisco progressivo o per risparmiare qualche spicciolo togliendo ai poveretti il reddito di cittadinanza?”.

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“Naturalmente schematizzo. Ma non si può continuare con una sorta di “mezzadria dell’anima” che ci ha reso incolori. L`esito di questo chiarimento profondo deve essere accettato da tutti. La scissione si rischia se si reprime il confronto, che da troppo tempo rimandiamo”.

“Anche il Terzo Polo gioca la sua partita. Particolarmente indirizzata a condizionare il Pd, a fare confusione al suo interno. Il campo dell’opposizione è frammentato. Andrebbe almeno coordinato meglio in Parlamento; ma non mi illudo su atti di generosità, buon senso, e unitari. Quindi il Pd, come raccomandava di fare Machiavelli nei momenti di spaesamento e crisi di ogni organismo politico, deve ritornare ai suoi principi fondativi; quelli che lo hanno generato. Navighiamo in bolina, ma se rafforziamo la nostra vela arriverà il sereno”, osserva.

“C’è tanto da salvare dell’esperienza del governo Draghi. Dobbiamo essere grati a Draghi per quello che ha fatto per l’Italia. Ma Draghi è stata una risposta transitoria, a tempo, di emergenza in una situazione eccezionale. Qualcuno l’ha voluto trasformare in un modello per il futuro, in una formula politica, in una sospensione illimitata della sovranità dei partiti e del Parlamento. Questo ha danneggiato in primis Draghi, anche nella sua legittima aspettativa sulla Presidenza della Repubblica. In questo senso l’era di Draghi per me deve essere definitivamente chiusa. Ora il confronto torna ad essere politico, aspramente politico”, conclude.

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