Un conto è la censura, sempre sbagliata. Un conto è la caccia alle streghe, sempre sbagliata. Un altro conto è non difendersi dalla disinformazione e dalla propaganda di paesi o organizzazioni ostili, visto che il controllo dell’opinione pubblica non vale meno degli arsenali nucleari.
«Disinformazione, propaganda, fake news, tentativi di manipolazione dell’opinione pubblica in Italia e nelle democrazie liberali… È la cosiddetta dottrina Gerasimov sulla guerra ibrida, sulla guerra non convenzionale. È questo che sta combattendo e cerca di disvelare il parlamento italiano attraverso il Copasir. Ripeto: nessuna censura, nessun ruolo improprio rispetto ai mass media, ma difesa delle istituzioni repubblicane in stretta connessione con gli altri Paesi europei e con gli Stati uniti che vivono simili tentativi di infiltrazione. Ed è su questo che lavorano, con una intensa collaborazione internazionale, i nostri servizi di intelligence».
Lo ha dichiarato Enrico Borghi, deputato, membro del Copasir e responsabile politiche per la sicurezza della segreteria del Partito democratico ai microfoni di Radio Immagina, la web radio dem.
«L’ultimo esempio di questo tentativo di manipolazione lo abbiamo visto in onda ieri sera con due propagandisti filo-Putin, peraltro già sanzionati dall’Unione europea, che hanno trovato un palcoscenico nella trasmissione `Non è l’Arena´. Ecco contrastare la disinformazione – puntando su strategie comuni con altri Paesi, per questo il Copasir ha intrapreso una serie di missioni in Europa e negli Stati uniti – avviando azioni preventive è un dovere per difendere la nostra democrazia da tutte le dottrine Gerasimov del pianeta», ha concluso Borghi.