Lo sappiamo da tempo ma gli ultimi tre governi hanno sempre fatto finta di nulla: “L’Onu ha ufficialmente riconosciuto che la Libia non può essere considerata un porto sicuro perché in tutte le strutture di detenzione le condizioni di vita sono “orrende, crudeli, disumane e degradanti”. I detenuti sono regolarmente sottoposti a tortura, maltrattamenti e violenza sessuale. Una sistematica violazione dei diritti umani.”
Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.
“Non è più accettabile – prosegue l’esponente di Leu – che l’Italia e l’Unione Europea collaborino con questi criminali. Dimostriamo di avere una dignità.”
“Non è più rinviabile il momento di cancellare ogni collaborazione con la cosiddetta guardia costiera libica, non è più rinviabile – conclude Fratoianni – il momento di abrogare i decreti sicurezza e di istituire un sistema di accoglienza e redistribuzione diffuso dei migranti, tra tutte le regioni e gli altri Paesi europei”
Fratoianni: "Basta collaborare con la Guardia costiera libica, anche l'Onu denuncia i crimini"
Il portavoce nazionale di Sinistra Italiana: "Non è più accettabile che l'Italia e l'Unione Europea collaborino con questi criminali. Dimostriamo di avere una dignità."
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10 Settembre 2020 - 15.10
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