Affari opachi in un centro migranti: Meloni tace sul suo candidato indagato
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Affari opachi in un centro migranti: Meloni tace sul suo candidato indagato

Il portavoce di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: "Sfortunati gli esponenti di Fratelli d'Italia mentre continuavano con il solito disco rotto 'buonismo della sinistra che favorisce gli affari sui migranti"

Orlando Fazzalari, sindaco di Varapodio e candidato non eletto al Consiglio regionale per Fratelli d'Italia
Orlando Fazzalari, sindaco di Varapodio e candidato non eletto al Consiglio regionale per Fratelli d'Italia
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11 Agosto 2020 - 15.55


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In questo paese le truffe e le ruberie ci sono in tutti i campi ma solo quando si tratta di migranti si mette in discussione il problema nel suo insieme.

Come se, per esempio, di fronte a una delle tanti frodi sulla sanità qualcuno dicesse di chiudere gli ospedale o davanti alle tangenti sugli appalti scolastici si pensasse di abolire l’insegnamento.
Ma questa volta i più attivi in questa attività di generalizzazione stanno siiti e muti. E perché? Nel sistema di sfruttamento era copinvolto un loro camerata.
Così Orlando Fazzalari, sindaco di Varapodio e candidato non eletto al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia si è trovato indagato per una storia di malversazione.
“Sono davvero sfortunati gli esponenti di Fratelli d’Italia: proprio mentre continuavano in tv con il solito disco rotto delle accuse strampalate sul ‘buonismo della sinistra che favorisce gli affari dell’immigrazione clandestina’, in Calabria un sindaco loro candidato alle regionali solo pochi mesi fa, veniva indagato con pesanti accuse di malagestione, di interessi opachi e di affari in un centro migranti. Ma questa volta vedo che l’onorevole Meloni é assolutamente silente”.

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Lo afferma il portavoce nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
“Dalle loro parti evidentemente sono soliti fare in questo modo – conclude l’esponente di Leu – sia che si tratti di indagini di ‘ndrangheta o corruzione fanno finta di niente sperando che gli italiani se ne dimentichino al più presto…”.

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