Le opposizioni parlamentari sceglieranno questa sera alle 19, nel corso di un vertice, la linea da tenere nella votazione della fiducia che il governo chiederà a seguito delle comunicazioni del premier sul bilancio dello stato. Nella riunione di stasera i capigruppo di Pd, Udc, Api, Fli e Idv porteranno il mandato ricevuto dalla rispettiva assemblea dei deputati che è in corso in questi minuti.
Ipotesi Aventino per il Pd
Nel pomeriggio il Pd ha proposto la linea dura. Il segretario Bersani, incontrando Casini, Fini e Rutelli ha insistito per mettere in atto l’Aventino, cioè disertare tutti i lavori parlamentari, fino a quando il premier Berlusconi non vada al Quirinale a dimettersi. Questa linea ha però suscitato alcune perplessità all’interno dello stesso Pd e la contrarietà del Terzo Polo, che ha preso tempo in attesa di capire l’atteggiamento della maggioranza.
Probabile l’uscita dall’Aula al discorso del premier
L’ipotesi più verosimile su cui potrebbe convergere una linea comune, partita proprio dai banchi del Pd, è che le opposizioni non siano domani in Aula ad ascoltare le comunicazioni del presidente del consiglio ma partecipino poi alla votazione sulla fiducia. “È un’idea che si può condividere – ha commentato il finiano Granata -. Certo non staremo qui ad assistere a quella che ormai è solo una rappresentazione teatrale”.
Ostruzionismo al Senato
Discorso diverso, invece, per il Senato, dove la maggioranza non corre rischi a livello numerico. Qui le minoranze stanno cominciando a delineare una linea d’azione: fare ostruzionismo con uno sforzo massimo di presenza e intervento, a tutti i livelli, a partire dalle attività delle commissioni.
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