Crisi, vertice a palazzo Chigi: patrimoniale sempre più vicina
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Crisi, vertice a palazzo Chigi: patrimoniale sempre più vicina

Si cerca l'accordo a oltranza. Entro stasera il decreto legge, ma il governo è diviso. Tremonti a Berlusconi: dimettiti.

Crisi, vertice a palazzo Chigi: patrimoniale sempre più vicina
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2 Novembre 2011 - 11.18


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Appuntamento per stasera alle 20: a palazzo Chigi si riunirà un Consiglio dei ministri che dovrà partorire una serie di misure straordinarie. Il tempo stringe, Napolitano incalza, gli investitori non si fidano più e l’Italia rischia seriamente il default. Lungi dal lasciare la guida del paese – mossa che garantirebbe in realtà ai mercati una boccata d’ossigeno – Berlusconi deve trovare in fretta e furia delle misure in grado di convincere i mercati.


Patrimoniale e prelievo forzoso sui conti correnti

Misure straordinarie, appunto, quelle che fino a oggi l’esecutivo non è stato in grado di fare per mancanza di coesione interna. Ieri il premier e i ministri economici hanno cercato di metterne a punto un pacchetto in un vertice serale, conclusosi però senza un reale accordo. Oggi si tratta a oltranza, fino a sera.
Alle 9 Silvio Berlusconi è arrivato a palazzo Chigi per un nuovo vertice. Sul tavolo una serie di interventi drastici: dalla patrimoniale al prelievo sui conti correnti e depositi bancari, da un piano di dismissioni di 5 miliardi fino ai condoni, per finire con il blocco per un anno dei contratti del pubblico impiego e il blocco immediato delle pensioni di anzianità. Un’altra ipotesi è quella di fissare il requisito anagrafico per il pensionamento a 67 anni per uomini e donne nel 2026. Bisognerà trovare un accordo su tutto, o quasi.

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Le rassicurazioni all’esterno

Ieri per il presidente del Consiglio è stata un’altra giornata in cui mettere insieme i pezzi dell’esecutivo e rassicurare l’esterno. Rientrato a Roma nel pomeriggio ha ancora parlato al telefono con Angela Merkel assicurando alla cancelleria tedesca “la ferma determinazione del governo italiano di introdurre in tempi rapidi le misure definite con l’agenda europea”. Poi ha richiamato Giorgio Napolitano, promettendogli “misure in tempi rapidi”, e ha concluso in serata con l’incontro con i ministri economici, con il ministro degli Esteri e con quello della Semplificazione Calderoli per la Lega. Ma per il Carroccio era assente il leader Umberto Bossi, e con Tremonti le cose sono andate malissimo. Il titolare di via XX Settembre ha continuato a “dissociarsi” dalle scelte dell’esecutivo, e ha chiesto ancora una volta a Berlusconi di fare un passo indietro.


Un pacchetto da presentare al G20

Se in serata troveranno la quadra che è mancata ieri, il pacchetto di provvedimenti potrebbe essere inserito in un maxi-emendamento alla legge di stabilità, che dovrebbe essere approvato entro il 15 novembre, e che, soprattutto. Berlusconi dovrà presentare al G20 di Cannes, in programma domani.
Ma questo potrebbe non essere sufficiente a rassicurare gli investitori. Ieri al telefono la Merkel ha ricordato a Berlusconi che riconquistare la credibilità perduta in ambito internazionale il governo deve ottenere l’approvazione in Parlamento delle linee guida del piano di risanamento presentato in Europa con la lettera scorsa settimana.

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Oggi il comitato per la stabilità finanziaria

Intanto, il ministro Tremonti ha convocato per le 15 il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. Ne fanno parte il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, il presidente dell’Isvap Giancarlo Giannini, il presidente della Consob Giuseppe Vegas.

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