Alberto Genovese, i Pm chiedono 8 anni di reclusione: la sentenza a settembre
Top

Alberto Genovese, i Pm chiedono 8 anni di reclusione: la sentenza a settembre

L’ex imprenditore del web è imputato con l'accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con mix di cocaina e ketamina, due modelle.

Alberto Genovese, i Pm chiedono 8 anni di reclusione: la sentenza a settembre
Alberto Genovese
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Luglio 2022 - 14.28


ATF

Alberto Genovese deve essere condannato a 8 anni di reclusione e 80mila euro di multa. E’ questa la richiesta del procuratore aggiunto di Milano, Letizia Mannella, e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini.
L’ex imprenditore del web è imputato con l’accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con mix di cocaina e ketamina, due modelle una di 18 anni, durante una festa il 10 ottobre 2020 nel suo attico Terrazza Sentimento con vista sul Duomo, l’altra di 23 anni ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente. La richiesta è stata formulata nel processo abbreviato davanti al gup Chiara Valori.La sentenza arriverà a settembre.

Per l’ex fidanzata dell’imprenditore, Sarah Borruso, imputata per concorso nella violenza nell’isola spagnola, i pm hanno chiesto 2 anni e 8 mesi. “Abusavo di droghe, non controllavo più la realtà e ho capito solo dopo, riguardando quei video, che la ragazza aveva manifestato il suo dissenso”, aveva detto Genovese, interrogato nella scorsa udienza e piangendo alla fine, per cercare di giustificare il suo comportamento sulla 18enne nell’attico di lusso, in linea con una consulenza difensiva che ha parlato di un vizio di mente dovuto all’uso massiccio di cocaina.

Genovese, presente in aula e ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi, è imputato per violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacenti e lesioni. Le richieste di condanna sono arrivate alla fine della requisitoria dei pm divisa in tre parti (Mannella ha introdotto le vicende, Stagnaro ha parlato dei fatti specifici e Filippini del cosiddetto elemento soggettivo dei reati).

Genovese aveva sostenuto di non ricordare molto di quella lunga notte di ottobre e che solo dopo aver visto i filmati delle telecamere a circuito chiuso della camera ha capito che la giovane gli aveva chiesto di smetterla. Mentre lui in quel momento avrebbe percepito i suoi ‘no’ come parte di una “contrattazione economica”, tanto che bruciò, secondo la sua versione, soldi che le aveva dato. Sul caso di Ibiza (ci sono testimonianze e non immagini), l’ex fondatore di start up digitali si era difeso parlando di “rapporti consenzienti”, ma dicendo anche di aver compreso che lei stava molto male quella sera solo ora che è in comunità. Mentre l’ex fidanzata ha detto che era molto innamorata, praticamente succube di lui, ma che lei non abusò in alcun modo della 23enne. . 

Native

Articoli correlati