Toti: "Servono due Green pass: uno per chi è vaccinato e uno per chi fa il tampone"
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Toti: "Servono due Green pass: uno per chi è vaccinato e uno per chi fa il tampone"

Il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, ha sottolineato: "La quarta ondata è quella dei non vaccinati e che eventuali limitazioni andrebbero riservate a quel 13% di popolazione che non vuole immunizzarsi"

Giovanni Toti
Giovanni Toti
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18 Novembre 2021 - 10.03


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In un’intervista ad Avvenire il presidente della Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti ha lanciato la proprio proposta: inserire due Green pass: ”La maggioranza delle Regioni, dalla Liguria alla Toscana fino al Friuli-Venezia Giulia, non vuole chiusure contro nessuno. La nostra è una proposta aperturista: sono necessarie scelte di buon senso collegate ai numeri. Intanto servono due Green pass: uno per chi è vaccinato e uno per chi fa il tampone. Così, se non potremo giustamente impedire di lavorare a tutti, anche a chi con testardaggine non vuole vaccinarsi, potremo almeno decidere di aprire le attività secondarie, dai teatri ai cinema, dagli stadi ai centri commerciali, soltanto a chi ha il certificato verde con le due dosi fatte”.
Toti ha sottolineato che la ”quarta ondata è quella dei non vaccinati e che eventuali limitazioni andrebbero riservate a quel 13% di popolazione che non vuole immunizzarsi. Certo, sfondare questo muro di ostilità e diffidenza è complesso, ma due o tre punti percentuali si possono guadagnare arrivando all’obiettivo indicato del 90%. In Liguria viaggiamo al ritmo di 4mila prime dosi a settimana: tra i nuovi vaccinati, c’è chi ha fatto il Covid ed è guarito, ci sono persone che lavorano in settori come i porti e la logistica, chi si è convinto dopo un lungo periodo fatto di paure comprensibili. D’altra parte, abbiamo celebrato requiem anticipati per il Covid troppe volte, sbagliando”.
Le motivazioni di chi dice no al vaccino, continua il Governatore della Liguria ”sono le più diverse: paura, rifiuto, complottismo da web, teorie antisistema. Nell’area del dissenso, poi, diventa facile infilarsi per chi come Forza nuova sa sfruttare queste debolezze. Credo invece che reagire, per chi ha dimostrato senso civico, a un certo punto diventi fondamentale: lo è stato nella storia d’Italia con la marcia dei 40mila a Torino o con i funerali di Guido Rossa a Genova. Adesso può essere il momento di opporsi ai soprusi di pochi. Lo dico da persona sotto scorta per le minacce ricevute, visto che do disturbo agli agenti della Questura costretti a seguirmi per via delle intimidazioni no-vax”.

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