Nell'anno del Covid abbiamo volato come nel 1995: a settembre un calo dell'83%
Top

Nell'anno del Covid abbiamo volato come nel 1995: a settembre un calo dell'83%

Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti, parla di "dati drammatici" e chiede l'intervento del Governo con "l’istituzione di un Fondo, con una dotazione di almeno 800 milioni".

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio
Preroll

globalist Modifica articolo

28 Ottobre 2020 - 09.00


ATF

Dopo che vi era stata una ripresa durante i mesi estivi, complice anche l’abbassamento del contagio da coronavirus che ha permesso alle persone di viaggiare con più serenità, lo scorso settembre si è chiuso con solamente 5.738.268 passeggeri, pari al 69,7% in meno rispetto al 2019: cifre che fanno compiere al settore un passo indietro di 25 anni, tornando ai livelli del 1995.

Ad evidenziarlo è la nota mensile di Assaeroporti, nella quale si legge che “lo scenario, critico, emerge anche dai dati relativi al periodo marzo-settembre 2020: dal lockdown ad oggi il sistema aeroportuale nazionale ha perso l′83% dei passeggeri, il 68% dei movimenti aerei e il 33% delle merci”.

In modo specificio, i voli Extra Ue fanno registrare “un drammatico calo del 91% riconducibile soprattutto alle quarantene e alle restrizioni imposte dai singoli Stati ai viaggi aerei. Altrettanto marcata la contrazione del traffico Ue, pari al -78%, mentre più contenuta, ma comunque significativa, quella dei voli nazionali, -46%”. Per quanto concerce i movimenti e il cargo aereo, la situazione non è migliore: rispetto al settembre dello scorso hanno, infatti, si attestano rispettivamente a -50% e -23,4%. “Si evidenzia, inoltre”, continua Assaeroporti, “la sempre minore propensione al viaggio e al turismo e una ripresa del traffico aereo sui livelli pre-Covid, non prima del 2024-2025, secondo le ultime proiezioni formulate da Aci Europe”.

Leggi anche:  Inchiesta mascherine, la Procura chiede 1 anno e 4 mesi di carcere per Domenico Arcuri: le accuse dei Pm

I dati elencati vengono definiti “drammatici” dal presidente di Assaeroporti, Fabrizio Palenzona. “Gli aeroporti stanno affrontando una difficilissima crisi finanziaria e senza immediati interventi di sostegno diretto sono a rischio migliaia di posti di lavoro e la realizzazione di investimenti e progetti di modernizzazione e sviluppo. Senza un piano di rilancio il comparto rischia di non risollevarsi con gravissime conseguenze per cittadini e imprese”.

Palenzona avverte poi che “il Governo non deve abbandonare il
sistema aeroportuale anzi deve investire su di esso perché strategico per le attività del Paese e per la ripresa dell’economia. Senza aeroporti il Paese si ferma”. Per tale ragione, è necessario che l’Esecutivo “sostenga gli aeroporti
attraverso l’istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di almeno 800 milioni di euro, a compensazione dei danni subiti dai gestori. Un Fondo analogo a quello già approvato dalla Commissione europea in favore degli aeroporti tedeschi che deve assolutamente rientrare nella Legge di Bilancio. Sono indispensabili anche specifiche misure in materia di ammortizzatori sociali che prevedano la proroga della cigs senza soluzione di continuità per ulteriori 12 mesi. Dobbiamo consentire agli aeroporti di tutelari i livelli occupazionali e salvaguardare gli investimenti”, conclude il presidente di Assaeroporti. 

Native

Articoli correlati