Sono 10 milioni le persone ancora non vaccinate: si va verso una graduale introduzione dell'obbligo
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Sono 10 milioni le persone ancora non vaccinate: si va verso una graduale introduzione dell'obbligo

L'idea è dare la priorità a quelle categorie che hanno più contatti con il pubblico. Tutto questo a venti giorni dalla fine di settembre, data fissata per raggiungere l'80% di immunizzati.

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12 Settembre 2021 - 10.27


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Rappresentano la parte complottista dell’Italia, mettendo in serio pericolo la salute della comunità solo per alcuni sporchi capricci personali.

Sono più di 10 milioni gli italiani sopra i 12 anni che non hanno fatto neanche la prima dose di vaccino, a 20 giorni dalla fine di settembre, scadenza per l’obiettivo 80% immunizzati.

Se non sarà raggiunto l’obiettivo si fa strada l’ipotesi di una graduale introduzione dell’obbligo. Sarà data priorità a quelle categorie che hanno più contatti con il pubblico.

Non sono tutti no vax irriducibili. Ma quando mancano 20 giorni alla fine di settembre, data entro la quale secondo il governo dovrebbe essere immunizzato l’80% della popolazione con più di 12 anni, ci sono ancora oltre dieci milioni di italiani che non hanno fatto neanche una dose di vaccino e non hanno alcuna protezione contro il Covid. Troppi, secondo il ministero della Salute e il governo.

Le prossime due settimane saranno dunque cruciali per cercare di recuperarne il più possibile ed intaccare quello “zoccolo duro” che a nove mesi dall’inizio della campagna si tiene ancora lontano dai vaccini.

Senza escludere l’ultima mossa, l’introduzione dell’obbligo vaccinale, seguendo lo stesso percorso che si è fatto con il green pass: procedere per step e dare la priorità a quelle categorie che hanno più contatti con il pubblico.

Non è un caso dunque che il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, nell’ultima visita due giorni fa a Piacenza, abbia rinnovato l’invito a presentarsi negli hub, dai medici di famiglia o in farmacia per fare la prima dose: “ci sono ancora troppe persone esitanti rispetto al vaccino”.

Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza sottolinea che “non c’è un numero magico” da raggiungere ma allo stesso tempo ribadisce che il governo valuterà una serie di fattori – la percentuale dei vaccinati, l’effetto della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività, il quadro delle varianti – e sulla base di quelli prenderà le sue decisioni “nell’interesse esclusivo del Paese”.

 

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